Manca solo una settimana alla 500 miglia di Indianapolis e domenica prossima sarà il neozelandese Scott Dixon, vincitore nel 2008, a partire della pole. Il quattro volte campione Indycar del team Chip Ganassi ha conquistato la pole per la terza volta in carriera alla 500 miglia e domenica prossima cercherà il suo secondo trionfo ad Indianapolis. Dixon ha girato ad una media di 232,164 miglia orarie, staccando nettamente tutti gli altri. In seconda posizione partirà Ed Carpenter, due volte in pole position ad Indianapolis ma mai vincitore. L'americano è stato il migliore in tutti i turni di liberi e pare il favorito per la gara di domenica: che sia quest'anno l'anno buono? A completare la prima fila è il campione in carica, Alexander Rossi, che si candida seriamente a bissare il successo dell'anno scorso, mostrando progressi ogni volta che scende in pista. La seconda fila sarà aperta dal giapponese Takuma Sato, mai stato così veloce ad Indy neanche quando si è giocato la vittoria nel 2012, outsider che si candida ad un ruolo da grande protagonista e quarto nonostante abbia toccato due volte il muro in qualifica. Quinto uno straordinario Fernando Alonso: il campione spagnolo partirà nel mezzo della seconda fila alla sua prima partecipazione alla 500 miglia, un risultato davvero fuori da ogni pronostico. Alonso si candida seriamente alla vittoria della gara e il quinto posto è arrivato nonostante lo spagnolo sia stato costretto a cambiare il motore poco prima dell'inizio delle qualifiche. Sesto JR Hildebrand, un ottimo risultato per l'americano, considerato tra i favoriti per la vittoria finale. In terza fila il campione 2013 Tony Kanaan, settimo, con Marco Andretti ottavo e Will Power nono, unico pilota Penske ad ottenere un buon risultato in qualifica.

i tempi dei primi 9, fonte: profilo Twitter ufficiale Indycar

Questi sono gli unici nove piloti che si sono giocati la pole: le regole della 500 miglia di Indianapolis impongono che tutti i piloti partecipino ad un turno di qualifica preliminare il sabato ma solo i primi nove andranno poi a lottare per la pole, mentre agli altri sarà riservata solo la lotta per il decimo posto. La domenica prima della gara si disputano le qualifiche divise in due turni: prima quello in cui si lotta per la decima posizione, poi quello in cui si lotta per la pole. In teoria ogni pilota, nel turno del sabato, ha almeno un tentativo di qualifica assicurato e, quando tutti hanno completato il primo tentativo, ha del tempo a disposizione per migliorarsi, mentre nel turno della domenica, quello decisivo per la griglia di partenza, ogni pilota ha un solo tentativo. In ogni caso la qualifica della gara americana occupa moltissimo tempo perchè per decidere la griglia di partenza, stabilita dalla velocità media e non da un tempo in secondi come in F1, non basta un solo giro ma serve la media di quattro giri consecutivi. Ieri però il primo turno di qualifica è stato rimandato a causa della pioggia e quando si è finalmente riuscito a girare ogni pilota ha avuto un solo tentativo, senza possibilità di migliorarsi. Il turno di ieri è stato segnato da un terribile incidente, capitato al francese Bourdais, che si è infortunato e ha concluso qui la sua stagione agonistica. Alla fine i migliori nove sono stati proprio Carpenter, Sato, Dixon, Hildebrand, Rossi, Power, Alonso, Kanaan e Andretti, che si sono conquistati l'accesso alla fast nine.

Alonso durante la qualifica, fonte: profilo Twitter ufficiale Indycar

Nel turno di oggi riservato agli altri piloti il migliore è stato il pilota del team Andretti vincitore nel 2014, Ryan Hunter-Reay, che partirà dalla quarta fila insieme al rookie Ed Jones e al veterano Oriol Servia. In quinta fila troviamo il russo Mikhail Aleshin, l'americano Graham Rahal e l'inglese Max Chilton. Sesta fila davvero di altissimo livello con l'americano Charlie Kimball, terzo nel 2015, il poleman dell'anno scorso James Hinchclisse e il colombiano Juan Pablo Montoya, vincitore nel 2000 e nel 2015. Solo settima fila per il tre volte vincitore della 500 miglia Helio Castroneves, che avrà al suo fianco il rookie Jay Howard e il giovane americano Sage Karam. Disastrosi Josef Newgareden, Simon Pagenaud e Carlos Munoz: i tre erano attesi tra i favoriti ma saranno solo in ottava fila. Nona fila per i due giovani Gabby Chaves e Conor Daly e il rookie Jack Harvey. In decima fila l'unica donna partecipante, Pippa Mann, che avrà al suo fianco il francese Spencer Pigot, da cui ci si aspettava di più, e il vincitore del 1996, il quasi cinquantenne Buddy Lazier. Ultima fila per Sebastian Saavedra, il rookie Zach Veach e James Davison, quest'ultimo è stato chiamato solo stamattina a sostituire l'infortunato Sebastian Bourdais e non ha preso parte alle qualifiche. Saavedra, Veach e Davison quindi saranno presi in giro nel tradizionale “Last Row Party”, festa che si tiene per rendere ironicamente omaggio a chi parte dal fondo. La gara, che si terrà domenica prossima, in ogni caso sarà apertissima e tutti i partecipanti avranno chance di vittoria. Che vinca il migliore e che tutti i piloti ci offrano uno spettacolo degno di nota.

I tempi degli altri piloti, fonte: profilo Twitter ufficiale Indycar