E’ da inizio campionato che sentiamo il mantra del passo corto vs passo lungo, di una Mercedes a dieta per dei chili di troppo e via dicendo. Allora in questo articolo proviamo a dare qualche dato sportivo e tecnico per cercare di capire cosa c’è di vero e cosa di “esagerato”.

Cominciamo con il dire che, da inizio campionato, la scuderia di Brackley aveva sorpreso un po' tutti gli osservatori per essersi presentata con questo benedetto passo lungo, a differenza di Ferrari e Red Bull (in primis) che invece hanno optato diversamente per una lunghezza tra i semiassi minore. Primo mito da sfatare, non è che questo sia stato un errore da parte dei tecnici Mercedes. Quello che è avvenuto in sede di progettazione, considerando che il 2017 ha visto un aumento dell’importanza della fluidodinamica, è stato dover garantire una piattaforma aerodinamica stabile sulle vetture. A questo punto i progettisti potevano optare per due filosofie costruttive, di cui una basata su un assetto meno rake con aumento della lunghezza del corpo vettura (scelta optata dalla Mercedes) oppure l’esatto contrario, ovvero presentare una vettura corta ed un posteriore un po' più alto. Ora non è che le due filosofie costruttive siano una peggiore dell’altra a seconda dell’umore mattutino, sono idee progettuali diverse stop.

Altra cosa è la questione del peso, infatti pare acclarato che le Frecce d’Argento presentino 4-5 kg in più rispetto al limite minimo imposto dalla federazione a causa di una sospensione posteriore sovradimensionata. A riferirlo lo stesso presidente non esecutivo Niki Lauda che al termine del week-end di Sochi ha dichiarato: “La vettura pesa troppo”. Questo oltre a portare i “banali” problemi di sovrappeso della vettura, incide sul bilanciamento. Infatti, tipicamente le vetture vengono progettate con qualche chilo in meno rispetto al limite minimo consentito dalla federazione, che viene poi raggiunto con un sistema di zavorre che risultano molto utili, appunto, nel bilanciamento della vettura. Mercedes quindi non ha mai usato questo sistema, in quanto già oltre rispetto a tale limite.

Questa distribuzione dei pesi sbilanciata al retrotreno rende difficile la gestione delle gomme, in particolari quelle posteriori. D’altronde le gomme di quest’anno sono più difficili da gestire, in particolare il range di temperatura ottimale e sono più sensibili al variare del set-up della vettura, che quindi risulta ancor più importante e deve essere ancor meglio calibrato.

Vedremo più avanti nella settimana l’upgrade che verrà portato a Barcellona da Brackley, che si rivolgerà praticamente su quest’ultimo aspetto trattato, visto che pare che il passo lungo resterà tale e non si avranno modifiche in questo senso.