Dopo che le FP1 erano state di Vinales, Marc Marquez risponde facendo la voce grossa sulla pista di Austin, sulla quale tra Moto2 e MotoGP risulta imbattuto, dimostrandosi il migliore nell'interpretare i saliscendi del tracciato texano. Lo spagnolo è il più veloce nelle seconde libere, con un giro veloce in 2:04.061, ottenuto con una naturalezza spaventosa. La vera notizia in realtà è che il secondo miglior crono non è di Vinales, ma invece di un assai efficace Johann Zarco, a 286 millesimi da Marquez: il francese sin dal Qatar ha dimostrato di essere un "rookie di lusso", dimostrando un manico invidiabile. Lo segue da vicino Maverick Vinales, terzo in 2:04.451, che però nel finale si è dedicato a provare un setting diverso della sua M1 con gomma dura sia all'anteriore che al posteriore, motivo per cui non ha migliorato il proprio tempo.
Chiude bene il proprio venerdì Valentino Rossi, che prima della sua ultima uscita dai box riesce a trovare un assetto probabilmente positivo che gli ha permesso di abbassare notevolmente il tempo che aveva in precedenza: alla bandiera a scacchi risulta 4°, staccato di 745 millesimi dalla vetta. Dietro di lui solo 5 millesimi più lento è Dani Pedrosa, braccato da Andrea Dovizioso, 6° ed alla ricerca del miglior compromesso tra agilità in curva e stabilità in frenata, caratteristiche apparentemente antitetiche ma necessariamente da avere entrambe allo stesso tempo per andare forti ad Austin.
Settimo è Cal Crutchlow, davanti a Jonas Folger: il tedesco continua a fare molto bene anche sulla pista americana, e per lui vale lo stesso discorso di Zarco. Chiudono infine la top ten Scott Redding, 9°, e Andrea Iannone, che nel finale riesce ad entrare nei primi dieci con un grande quarto settore, più veloce persino rispetto a quello fatto registrare da Marquez nel suo giro veloce. Proprio il pilota di Vasto ha estromesso dalla top ten Jorge Lorenzo, ancora una volta in difficoltà nel trovare il giusto feeling con la Desmosedici; lo spagnolo è apparso piuttosto nervoso ai box nei briefing tra un run e l'altro mentre spiegava le sue difficoltà all'equipe di ingegneri che lo segue.