James Hinchcliffe è da anni considerato uno dei piloti più promettenti del campionato Indycar ma era da due anni che non riusciva a vincere una gara. Nel 2015, dopo un ottimo inizio di stagione, il pilota canadese ha rischiato la vita in un incidente ad Indianapolis che lo ha tenuto parecchio tempo lontano dalle piste. Al suo rientro ha fatto vedere belle cose, come la pole ad Indianapolis l'anno scorso, ma tra errori ed episodi sfortunati la vittoria gli era sempre sfuggita. Ieri sera invece nessuno è stato in grado di fermare Hinchcliffe, autore di una gara magistrale dopo una buona qualifica e capace di essere aggressivo e di azzeccare la giusta strategia. In seconda posizione il leader del campionato Sebastian Bourdais che sta continuando a stupire in questo inizio stagione: la sua macchina non è la migliore, e in qualifica si vede, ma in gara il francese mette sempre in mostra il suo talento e porta a casa risultati importanti. Chiude il podio Josef Newgarden, al primo podio con il team Penske e primo dei motorizzati Chevrolet. Sorrisi anche per l'altro pilota Penske, il campione in carica Simon Pagenaud, partito ultimo e giunto quinto dopo una serie di bei sorpassi.

Quarto Scott Dixon che non può essere soddisfatto del suo risultato, avendo guidato a lungo la gara. Il pilota neozelandese non ha nulla da rimproverarsi ma sicuramente può prendersela con il team che ha sbagliato strategia. Molto deludenti anche gli ultimi due piloti del team Penske: Helio Castroneves ha sprecato la sua pole con una partenza disastrosa e una gara assolutamente anonima, Will Power ha rovinato la gara di Kimball al primo giro, buttandolo fuori, e non è stato minimente in grado di lottare per le posizioni che contano. Disastro totale del team Andretti: Marco Andretti è stato il primo a fermarsi mentre era nella top ten, quindi è stato il turno di Alexander Rossi mentre era in seconda posizione e incollato al leader della gara, poi è toccato a Takuma Sato mentre stava portando a casa dei buoni punti e alla fine è caduto anche Ryan Hunter-Reay che stava lottando per la vittoria. Tutti e quattro si sono fermati per problemi tecnici, ma Honda in questa categoria non è attaccabile: i problemi li hanno avuti solo le vetture di Andretti e i primi due montavano un propulsore Honda. In casa Andretti bisognerà fare un mea culpa e cercare di capire cosa si è sbagliato.

La cronaca

Al via il poleman Castroneves viene risucchiato nel gruppo e Dixon prende la vetta della classifica. Subito contatto nelle retrovie con Power che butta fuori Charlie Kimball e lo costringe al ritiro. Prima caution di giornata e alcuni piloti ne approfittano per pittare: tra questi c'è il leader del mondiale Bourdais. Alla ripartenza Hinchcliffe attacca Dixon per la prima posizione ma il pilota del team Chip Ganassi si difende e il canadese viene passato da Hunter-Reay. Nelle retrovie Pagenaud, partito ultimo per una penalità fa capire a tutti perchè ha vinto il campionato l'anno scorso e inizia a sverniciare avversario su avversario, mentre ben presto Andretti è costretto al forfait. Dixon e i piloti del team Penske si fermano per la prima sosta: in ogni caso nessuno di loro riesce a stare davanti a Bourdais, che ha già fatto il pit. Davanti Hunter-Reay, Hinchcliffe e Rossi proseguono per pittare poco prima del trentesimo giro, optando per una strategia a due soste, mentre poco dopo Bourdais pitta per la seconda volta.

Dixon torna quindi in testa alla gara mentre dietro Rossi perde posizioni, infilato anche da Pagenaud, e si stacca da Hunter-Reay e Hinchcliffe, molto vicini e in lotta diretta tra di loro. Ben presto è il momento della seconda tornata di soste e Hunter-Reay riprende la vetta, seguito a breve distanza da Hinchcliffe. Dopo la seconda tornata di soste Rossi è terzo e staccato dai due battistrada, Bourdais quarto e Dixon quinto. Il neozelandese è il più veloce in pista e riduce notevolmente il distacco dai primi due mentre davanti Hinchcliffe è sempre più vicino ad Hunter-Reay e Rossi ha chiuso il gap con i primi, portandosi in scia al duo di testa. Poco prima del sessantesimo giro Hunter-Reay e Rossi si fermano ai box mentre Hinchcliffe fa un giro in più: è la scelta giusta e il canadese riesce a rientrare davanti al duo del team Andretti. Si ferma di nuovo anche Bourdais e in testa torna Dixon, con Newgarden che sale a sorpresa in seconda posizione. L'americano prova il sorpasso in pista ma il neozelandese lo chiude varie volte. Gli uomini del team Penske fanno anticipare l'ultima sosta a Newgarden e quando Dixon si ferma anche lui è dietro all'americano.

In testa a questo punto si trova Hinchcliffe davanti ad Hunter-Reay e a Rossi. Il vincitore della 500 miglia è il più veloce in pista e passa Hunter-Reay per poi attaccarsi agli scarichi di Hinchcliffe ma proprio quando Rossi sembra il favorito per la vittoria la sua vettura lo abbandona per problemi tecnici. Nuova caution dal doppio volto: i distacchi vengono azzerati ma nessuno rischierà di rimanere a secco di carburante negli ultimi giri. Alla ripartenza Hinchcliffe va in fuga mentre dietro Tony Kanaan fora in un contatto con Mikhail Aleshin e Sato è costretto al ritiro per problemi tecnici. Bourdais, Newgarden e Dixon non riescono ad attaccare i primi due per problemi di traffico mentre Pagenaud continua a sorpassare fino al sesto posto. Hunter-Reay, fatto scatenare Hinchcliffe, recupera il distacco e gli ultimi dieci giri si prospettano infuocati quando anche l'ultima vettura del team Andretti ha problemi tecnici e si ferma in pista. Nuova caution con la classifica che vede Hinchcliffe, Bourdais, Newgarden, Dixon e Pagenaud nelle prime cinque posizioni. Alla ripartenza l'unico a tentare il sorpasso è Newgarden, ma Bourdais chiude tutte le porte e le posizioni non cambiano con Hinchcliffe che coglie la quinta vittoria di carriera.

La classifica

Sebastian Bourdais allunga in classifica salendo a quota 93 punti davanti a James Hinchcliffe, salito in seconda posizione a 74 grazie alla vittoria, e a Simon Pagenaud a 71. Sembrano ben presenti nella corsa per il titolo anche Scott Dixon a 70 e Josef Newgarden a 59. Helio Castroneves a 51 è l'unico altro pilota ad aver superato la soglia dei cinquanta punti. Nota di merito per il rookie Ed Jones, settimo in classifica a 48 e ieri sesto. Deludono Tony Kanaan a 33, Alexander Rossi (anche se non per sue colpe) e Will Power a 30, che al momento sono sedicesimo, diciasettesimo e diciottesimo e sono già a più di una gara di distanza dalla vetta della classifica.