Ayrton Senna da Silva, per tutti “Il Mago”. Il mago della pioggia, che quando iniziava a cadere mandava in tilt tutti, compresi piloti del calibro di Prost o Mansell, ma non lui, non Senna, che con la pista allagata si esaltava. Il destino o la sfortuna, come qualcuno vuole chiamarla, ci ha portato via Ayrton il 1° Maggio del 1994, a Imola, in uno dei week-end più funesti della storia della Formula 1. Senna oggi, 21 Marzo, avrebbe compiuto 57 anni, ma sappiamo di certo che il suo nome e le sue imprese non avranno mai età, perché un mito vive per sempre.

MONTECARLO 1984, NEL DILUVIO NASCE LA STELLA SENNA - Dopo le prove con il sole e il classico clima monegasco, al mattino sul circuito si scatena un nubrifragio che allaga le stradine del toboga monegasco. Prost partito dalla pole mantiene la testa, ma la lascia a Mansell al 9° giro, quando colpisce un commissario che stava soccorrendo Fabi, rimasto fermo lungo la pista. Mansell, però, poco dopo va out e Prost recupera la leadership. Dalle retrovie, intanto, si fa strada un giovane brasiliano, che guida la piccola Toleman-Hart ed il suo nome è Ayrton Senna, che partito 13° dimostra tutte le sue abilità sul bagnato e recupera posizioni su posizioni, superando avversari e vetture ben più quotate. Dopo aver superato Rosberg e Arnoux, il brasiliano va a caccia di Lauda e al 19° giro lo supera sul rettilineo dei box ed inizia a rimontare Prost, leader della gara. Al 31° passaggio però, quando Senna si era portato a 2” da Prost, il direttore di gara Jacky Ickx espone la bandiera Rossa unita a quella a scacchi, gara finita. Prost vince, ma tutti hanno occhi solo per il 2° classificato: Ayrton Senna. In realtà anche il 3° classificato è un nome nuovo, Stefan Bellof, un’altra giovane promessa. Per sua sfortuna il terzo posto gli verrà tolto a causa di una squalifica rimediata a Detroit e Bellof non potrà mai replicare più quella gara, poiché durante la 1000 km di Spa 1985 volerà via all’Eau Rouge insieme alla sua Porsche e perderà la vita.

ESTORIL 1985, LA PRIMA PERLA - Passato un anno, Senna cambia anche vettura: non più la piccola e poco prestante Toleman, bensì la più forte Lotus 97T. Dimostra tutto il suo potenziale al 2° Gp della stagione, in Portogallo. Al sabato sigla la pole, ma in gara fa il Mago sotto il nubifragio ed è imprendibile per tutti. Il brasiliano schizza via alla partenza e mantiene la testa per tutta la gara, facendo segnare anche il giro più veloce, per un meraviglioso hat-trick. Il brasiliano non ha vinto, ha dominato, perché sotto la bandiera a scacchi solo Alboreto, 2°, non sarà doppiato, ma il suo distacco sarà comunque di 1’02”, una vita, tutti gli altri doppiati.

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SUZUKA 1988, IL PRIMO IRIDE - 30 Ottobre 1988, si corre a Suzuka il penultimo Gp della stagione e Senna può laurearsi campione del Mondo. Il sabato, come d’abitudine, è in pole position, ma al via ha un’esitazione anche a causa di un abbassamento della pressione del motore: si salva solo grazie alla leggera pendenza del rettilineo. Quando parte Prost è schizzato via, Senna è a metà gruppo e la rimonta sembra impossibile: serve una magia! Il Mago lo sa bene e al 4° giro è già 2°, ma paga al rivale 11”. Una leggerissima pioggerella fa esaltare Senna, che recupera secondi al rivale e al 28° giro è già nella sua scia. Il sorpasso è da cineteca: Prost ha un doppiato davanti e sul lungo rettilineo si porta all’interno, ma il brasiliano vede uno spiraglio tra la vettura del francese ed il muretto dei box. Nessuno tenterebbe un azzardo lì, soprattutto se ci si sta giocando l’iride e mancano ancora 23 giri al termine. Senna lo sa, ma ci prova lo stesso e supera il rivale in un fazzoletto di spazio: incredibile! Senna si invola, Prost non lo tiene e sotto la bandiera a scacchi Ayrton Senna è campione del Mondo, anzi è Campeão mundial!

INTERLAGOS 1991, LA PRIMA IN CASA - 24 Marzo 1991, si corre in casa di Senna ad Interlagos, dove il brasiliano non ha mai vinto. Senna parte dalla pole e si invola, ma quando sembra avviarsi verso il meritato trionfo, si rompe il cambio, che lo lascia in 4a. Mansell, 2°, si avvicina, ma pochi giri dopo va fuori per un problema al cambio e lascia Senna libero, o quasi. Il brasiliano, però, perde via via tutte le marce ad eccezione della sesta, ma riesce a tenere viva la vettura, nonostante questa nelle curve lente quasi si spenga. Non solo, nel tentativo di cambiare marcia, sbatte il braccio contro l’abitacolo e rimane immobilizzato. La fatica è disumana, ma la bandiera scacchi si fa sempre più vicina e libera tutto il dolore e la fatica in un urlo diventato, poi, simbolico. Dovrà essere soccorso per uscire dalla vettura e sul podio farà fatica anche ad alzare il trofeo. Un’altra impresa, però, è stata compiuta.

DONINGTON 1993, L’ULTIMA GRANDE IMPRESA DEL MAGO - Dopo un anno sabbatico Prost torna sulla scena ed è pronto a vendere la pelle per vincere il 4° iride ed in più ha un’arma imbattibile: la Williams-Renault, progettata da Adrian Newey. Senna, invece, arranca a causa di una McLaren-Ford inguardabile. A Donington, infatti, parte 4° ma è il distacco ad impressionare: 1.6” di ritardo da Prost in pole. Dopo aver perso una posizione in partenza si scatena: passa Schumacher e Wedlinger in due curve e alla 4a è già davanti ad Hill, in 2° posizione. In 4 curve è già nella scia di Prost e al tornantino lo infila e si invola. Sul circuito si abbattono continui acquazzoni, che mandano in tilt i piloti, Prost e Schumacher compresi. Il tedesco va in testacoda e si deve ritirare, Prost, invece, chiude al 3° posto, ma con un giro di ritardo da Senna.

Il Mago vincerà anche in Canada, a Suzuka e l’ultimo Gp ad Adelaide, dove arriverà, in maniera del tutto inaspettata, la pace con Alain Prost: i due rivali, ora, sono diventati amici. E a dimostrare ciò sarà proprio la morte di Ayrton, dato che Prost, rimarrà dal primo momento sempre a fianco al feretro dell’amico-rivale. Dei 162 Gp disputati da Senna, queste sono solo un numero minimo di imprese realizzate dal brasiliano. Il suo palmares è chiaro: 3 titoli mondiali in un’epoca piena di grandi piloti, 65 pole position e 41 Gran Premi vinto ed infine la palma di miglior pilota di sempre secondo riviste specializzate come Autosprint e Autosport.