Mancano soltanto pochi giorni e poi finalmente il mondiale di F1 ricomincerà, e, come accade spesso, la prima gara del mondiale 2017 si disputerà sul circuito di Melbourne, in Australia. Quello del 2017 sarà il trentatreesimo gran premio d'Australia valido per il mondiale di F1, una gara che fece il suo esordio nella massima serie automobilistica nel 1985 e che da subito è diventata uno dei punti fermi della stagione. Il GP si è disputato prima ad Adelaide per poi spostarsi a Melbourne nel 1996 ed in quasi ogni occasione è stato la prima o l'ultima gara della stagione, ritagliandosi così un ruolo molto importante e dando vita ad alcune gare che sono destinate a restare per sempre nella storia della F1. Questa gara si è disputata per la prima volta nel 1928 ma, dopo vari tentativi andati a vuoto, è riuscita ed entrare in F1 solo a metà degli anni ottanta.

Nel 1985 si corse per la prima volta ad Adelaide. Prost aveva già vinto il titolo quindi la gara non fu decisiva, ma è comunque da ricordare: fu l'ultima vittoria in carriera per Keke Rosberg e l'ultima gara in F1 di Niki Lauda, che fu costretto al ritiro, mentre si stava giocando la vittoria con Ayrton Senna e lo stesso Rosberg. Nel 1986 si arrivò ad Adelaide con tre piloti ancora in corsa per il titolo mondiale: le due Williams di Nigel Mansell e Nelson Piquet e la Mclaren di Alain Prost. L'inglese aveva sei punti di vantaggio su Prost e sette sul compagno di squadra, quindi finendo a podio si sarebbe laureato campione del mondo. Fino a 20 giri dalla fine tutto andava per il meglio per Mansell: in testa c'era Keke Rosberg, fuori dalla lotta iridata, quindi il campionato sembrava ampiamente alla sua portata. Quando il finlandese si ritirò per un problema ad una gomma, Mansell si ritrovò terzo con un giro di vantaggio sul quarto: l'iride era vicinissimo, ma l'inglese fu costretto al ritiro per l'esplosione di un pneumatico. Davanti rimasero Piquet e Prost a giocarsi gara e titolo: il brasiliano era davanti, ma al contrario di Prost non aveva mai cambiato le gomme durante la gara quindi fu costretto ad una sosta, visti i problemi accusati da Mansell e Rosberg, cedendo così la vittoria a Prost, che si laureò campione del mondo in quella che è la gara più famosa che si è disputata ad Adelaide.

L'esplosione della gomma che costò il mondiale 1985 a Mansell

Negli anni successivi, nonostante il GP in Australia rimanesse l'ultimo appuntamento dell'anno, la gara ad Adelaide non fu mai decisiva: dal 1987 al 1991 il mondiale si decise sempre a Suzuka, mentre sia nel 1992 che nel 1993 fu assegnato con netto anticipo. Prost vinse di nuovo nel 1988, mentre l'anno prima Gerhard Berger aveva portato la Ferrari al primo successo in Australia, con l'austriaco che fu capace di ripetersi nel 1992 a bordo di una Mclaren. Piquet su Benetton si impose nel 1990, diventando l'unico pilota capace di vincere su una vettura diversa da Ferrari, Mclaren e Williams - fino al 2005. Edizioni da ricordare furono quella del 1989 e quella del 1991, entrambe disputate sotto una pioggia battente. La gara del 1989 fu segnata da una bandiera rossa al via a causa di diversi incidenti. Prost si rifiutò di ripartire e Senna andò a sbattere mentre era in testa, così alla fine a vincere fu il belga Thierry Boutsen in una gara segnata da moltissimi ritiri e con soli otto piloti al traguardo. Nel 1991 la gara fu ancora più caotica: Senna vinse dalla pole ma la gara fu interrotta e mai ripresa dopo soli 14 giri a causa di vari incidenti e della pericolosità della pista. Altra gara da ricordare è quella del 1993, non tanto per lo spettacolo ma per il fatto che è la gara che ha segnato la fine del duopolio Senna-Prost. Il brasiliano vinse la corsa, in quella che fu la sua ultima vittoria in F1, e sul podio rese omaggio al rivale francese, all'ultima gara in carriera, con un'immagine che è destinata a rimanere per sempre nella memoria degli appassionati.

Senna e Prost sul podio nel 1993

Nel 1994 la gara australiana tornò ad essere decisiva per l'assegnazione del titolo e quello che successe ad Adelaide generò polemiche a non finire. Michael Schumacher arrivò in Australia in testa alla classifica ma con un solo punto di vantaggio su Damon Hill: chi dei due fosse arrivato davanti in Australia avrebbe vinto il titolo. La pole fu di Mansell, ma al via il tedesco della Benetton prese la testa seguito a ruota dal suo rivale della Williams. Schumacher distanziò tutti tranne Hill, che rimase incollato al rivale in attesa di un errore. L'errore arrivò al giro 35 quando Schumacher andò fuori pista e toccò un muretto: la sua vettura era irrimediabilmente danneggiata, ma il tedesco tornò in pista sperando che Hill lo attaccasse. L'inglese, invece di aspettare, cadde nella trappola di Schumacher e si fiondò subito all'attacco, con il tedesco che centrò l'inglese costringendo entrambi al ritiro. I commissari giudicarono l'incidente come un normale contatto di gara, assegnando il mondiale a Schumacher, ma secondo tutti gli esperti la mossa del tedesco era premeditata. Le polemiche per quella gara ancora oggi dividono gli appassionati. Per la cronaca, va segnalato che la gara poi fu vinta da Mansell, alla sua ultima vittoria in carriera.

Il contatto tra Schumacher e HIll che risolse il mondiale 1994

Nel 1995 tutti si resero conto che Adelaide era una pista pericolosa: in un incidente durante le prove il finlandese Mika Hakkinen rischiò la vita e rimase due giorni in coma. Fortunatamente però per il 1996 era già in programma che il GP si spostasse da Adelaide a Melbourne, diventando anche la prima gara della stagione, dopo 11 anni come ultimo appuntamento del campionato. Hill vinse l'ultima gara ad Adelaide e poi si impose anche nella prima a Melbourne, dopo una lunga battaglia con il compagno di squadra Jacques Villeneuve, che era al suo debutto in F1. La vittoria nel 1996 di Hill fu l'ultima per la Williams in Australia, e dal 1997 al 2004 la gara australiana fu una questione tra Ferrari e Mclaren. Sia Hakkinen che David Coulthard hanno portato la Mclaren sul gradino più alto del podio in Australia, con il finlandese che si è imposto nel 1998, in una gara segnata da un ordine di scuderia, e lo scozzese che ha vinto nel 1997 e nel 2003, in una gara abbastanza particolare in cui Schumacher, Barrichello e Montoya sprecarono tutti l'occasione di vincere. Per quanto riguarda i trionfi della Ferrari, Eddie Irvine si impose nel 1999 ma il vero re di Melbourne è Michael Schumacher che tra il 2000 e il 2004 ha vinto in quattro occasioni su cinque. Detto che a Melbourne sono frequenti i ritiri per problemi tecnici e incidenti, visto che è la prima gara dell'anno, una gara molto particolare fu quella del 2002: in un incidente al via metà delle vetture furono costrette all'abbandono. In testa si trovarono Coulthard e Jarno Trulli, ma l'italiano colpì un muro e lo scozzese si rese autore di un fuoripista lasciando strada a Michael Schumacher e Juan Pablo Montoya che si affrontarono a colpi di sorpassi in pista, con il tedesco che alla fine ebbe la meglio e vinse, con sole otto vetture al traguardo.

L'incidente al via del 2002

Nel 2005 furono la Renault e Giancarlo Fisichella a spezzare il dominio di Ferrari e Mclaren, con l'italiano che si impose dalla pole. La Renault fece il bis nel 2006, anno in cui per la prima volta Melbourne non fu la gara inaugurale della stagione, ma ad imporsi fu l'altro pilota della casa francese, Fernando Alonso, nell'ennesima gara piena di incidenti e ritiri. Nel 2007 Melbourne tornò il primo appuntamento dell'anno e vide il ritorno al successo della Ferrari: Kimi Raikkonen realizzò pole e vittoria al debutto con la rossa, dominando la gara dal primo all'ultimo giro. Nel 2008 di nuovo arrivarono pochissime vetture al traguardo, solo sei, e addirittura due ritirati presero punti. L'azione però fu concentrata soprattutto a centro classifica, visto che a vincere dalla pole fu l'inglese Lewis Hamilton. Anche quello che successe nel 2009 può entrare di diritto nella storia dell'automobilismo: un team debuttante, la Brawn GP, piazzò i suoi due piloti, Jenson Button e Rubens Barrichello, nelle prime due posizioni in qualifica e centrò una storica doppietta in gara, grazie anche all'incidente tra Vettel e Kubica e ai problemi tecnici delle due Ferrari.

La storica doppietta della Brawn GP nel 2009

Nel 2010 Melbourne per la seconda volta non fu la prima gara della stagione, ma sulle strade dell'Albert Park si disputò una gara incredibile: davanti a tutti c'erano le due Red Bull di Sebastian Vettel e Mark Webber. Si partì sul bagnato e il tedesco prese la testa della gara mentre Button, Alonso e Schumacher furono coinvolti in un incidente. Button decise per un cambio di strategia clamoroso e montò a sorpresa le gomme d'asciutto, recuperando fino alla seconda posizione. Vettel rimase davanti, ma fu costretto al ritiro per un problema ai freni, lasciando la testa dalla corsa all'inglese. Alonso diede spettacolo rimontando da ultimo a quarto, mentre la Renault di Robert Kubica si piazzò a sorpresa in seconda posizione e l'idolo locale Webber fu coinvolto in un contatto con Hamilton. Vettel si rifece alla grande nel 2011, anno in cui Melbourne tornò definitivamente la prima gara dell'anno, e vinse la gara dopo essere partito dalla pole. Nel 2012 Button mostrò nuovamente il suo feeling con la pista australiana, vincendo per la terza volta a Melbourne in quattro anni. Nel 2013 invece la vittoria andò a sorpresa alla Lotus di Raikkonen, che con un colpo di genio e la strategia giusta si mise dietro Alonso e Vettel, che fino a quel momento stavano battagliando per la vittoria.

Jenson Button sulla sua McLaren nel 2010

Il ritorno ai motori turbo ha visto il dominio incontrastato delle Mercedes, così la vittoria in Australia negli ultimi anni è stata sempre una questione privata tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Nel 2014 l'inglese ruppe il motore lasciando quindi campo libero al tedesco che vinse in scioltezza, mentre l'anno successivo fu Hamilton ad avere la meglio, dopo essere partito dalla pole ed essersi difeso per tutta la gara dai tentativi di attacco di Rosberg. L'anno scorso abbiamo assistito ad un'altra gara pazza: le due Mercedes hanno monopolizzato la qualifica ma al via le due Ferrari hanno preso la vetta della classifica. Hamilton si è trovato nel gruppone mentre Rosberg si è liberato di Raikkonen ai box per poi attaccare, senza successo, anche Vettel. A metà gara un incidente tra Alonso e Gutierrez ha costretto i commissari alla bandiera rossa e le Mercedes ne hanno approfittato per cambiare strategia. L'azzardo ha pagato e Rosberg si è ritrovato in testa davanti al suo compagno di squadra per poi andare a vincere la gara, con la Mercedes che ha realizzato una doppietta. Per quanto riguarda il 2017 il favorito è sicuramente Hamilton, ma l'australiano Daniel Ricciardo vuole rompere una maledizione: nessun australiano ha mai vinto il GP d'Australia e lui vuole essere il primo.

La partenza della gara del 2014: la prima dell'era ibrida