Un campionato non può desiderare nulla di meglio di una gara di apertura in cui ci sono sorpassi, colpi di scena e spettacolo, e in cui a vincere è il pilota che partiva dall'ultima posizione. Tutto questo è successo nella prima gara del campionato Indycar 2017, gara che è stata emozianante e piena di colpi di scena e di rimescolamenti in classifica, in modo particolare nella prima metà di gara, mentre nell'ultima parte della gara le posizioni si sono stabilizzate e la lotta c'è stata soprattutto per il terzo gradino del podio.
A vincere è stato il francese Sebastian Bourdais, che partiva dall'ultima posizione. Il pilota del team Dale Coyne ha conquistato la sua vittoria numero 36 nel campionato americano, molte conquistate tra il 2004 e il 2007, anni in cui ancora il campionato era diviso in due e in cui Bourdais vinse quattro volte di fila quello a cui partecipò. In seconda posizione è giunto il campione in carica Simon Pagenaud, che dopo un weekend molto difficile e in cui non era competitivo ha conquistato un ottimo bottino di punti, mettendosi dietro tutti gli avversari per il titolo, visto che difficilmente il team Dale Coyne darà a Bourdais una macchina in grado di lottare per il campionato. Il francese poteva anche vincere, visto che è stato anche in testa, ma oggi Bourdais ne aveva di più e lo ha passato in pista, in quello che poi si è rivelato il sorpasso decisivo, per poi staccarlo nettamente.
Se Bourdais e Pagenaud possono sorrivedere invece possono essere molto delusi Scott Dixon, Power e Hinchcliffe. Il pilota del team di Chip Ganassi è arrivato terzo, ma questo buon risultato non cancella il fatto che Dixon sia stato il più veloce per quasi tutto il weekend e che molto probabilmente senza la caution intorno al ventesimo giro, episodio che poi si è rivelato decisivo, si sarebbe giocato la vittoria da favorito. Grande rammarico anche per il canadese James Hinchcliffe, che prima della già citata caution era in testa alla gara e che avrebbe potuto provare a giocarsela con Dixon per la vittoria e in ogni caso era molto ben piazzato per portare a casa almeno un podio. Ma il più deluso sarà sicuramente Will Power, che partiva dalla pole e, nonostante avesse ricevuto una penalità, si stava giocando il podio quando ha dovuto abbandonare per problemi tecnici.
Per quanto riguarda i team, Penske non può essere soddisfatto né della prestazione né del risultato, visto che oltre a Pagenaud secondo non ha raccolto granchè su una pista tradizionalmente amica. Ganassi invece pur non potendo sorridere per il risultato deve essere molto soddisfatto di come si sono comportate le sue vetture. Quelli del team Andretti invece possono essere soddisfatti sia del risultato, con Ryan Hunter-Reay che è arrivato quarto, Takuma Sato quinto e Marco Andretti settimo. L'altro pilota del team, Alexander Rossi, è arrivato fuori dalla top ten a causa della già citata caution. In ogni caso a differenza dell'anno scorso il team Andretti sembra competitivo anche sugli stradali. Honda quindi ha dimostrato di essere all'altezza di Chevrolet. Insomma il campionato inizia bene e si preannuncia combattuto.
La cronaca. Power parte davanti a Dixon ma al via il pilota del team Ganassi si fa passare da James Hinchcliffe e Takuma Sato passa Josef Newgarden, mentre dietro Rahal, Munoz e Kimball sono coinvolti in un incidente, mentre Hunter-Reay è subito costretto ai box per problemi tecnici, approfittando dell'incidente per non perdere troppo terreno. Pace Car in pista e alcuni piloti, tra cui Aleshin, Castroneves e Hildebrand, vanno subito ai box mentre Rahal è l'unico degli incidentati che riesce a ripartire, pur doppiato. Si riparte al sesto giro e uno scatenato Hinchcliffe passa Power all'esterno e va in testa, mentre Newgarden viene passato da Tony Kanaan. Hinchcliffe davanti allunga, con i motorizzati Chevrolet che sembrano clamorosamente in crisi con il campione in carica Pagenaud che, dopo una buona partenza, scivola indietro in classifica. Al tredicesimo giro Munoz riesce a ripartire ma con undici giri di ritardo, mentre qualche giro prima era ripartito anche Kimball, pur con cinque giri di ritardo. Will Power è in crisi quindi si ferma al giro 15 per il primo stop ma durante la sosta colpisce una pistola per le gomne prendendo una penalità e compromettendo la sua gara. Davanti intanto, senza il tappo di Power, Dixon inizia ad avvicinarsi ad Hinchcliffe.
Intorno al ventesimo giro Newgarden riesce a passare Kanaan, che poi si fa passare anche da un incredibile Spencer Pigot, che anima la prima parte di gara con sorpassi a ripetizione che lo portano dalla decima alla quinta posizione. Il brasiliano invece è in crisi nera e forma un treno di vetture alle sue spalle venendo poi passato da Rossi, mentre alcuni piloti iniziano a fermarsi per la prima sosta. Kanaan pitta al giro 25 insieme a Pagenaud e Andretti con il brasiliano che viene passato da entrambi. Il disastro di Kanaan si completa all'uscita dei box, quando il brasiliano viene centrato da Aleshin e danneggia la sua vettura, causando la seconda caution di giornata. Quando la pit lane viene aperta tutti vanno ai box e clamorosamente passa in testa Pagenaud, anonimo sino a quel momento. Il francese si era appena fermato e ha approfittato di questo colpo di fortuna per passare tutti gli altri quando si sono fermati. Secondo è Sebastian Bourdais, che partiva ultimo, e terzo Marco Andretti. Hinchcliffe e Dixon, che erano in testa, si trovano decimo e undicesimo. Power che era staccatissimo rientra in gara e si ritrova addirittura ottavo. Kanaan riesce a non essere doppiato mentre ripara la vettura, mentre Pigot perde moltissimi giri per problemi ai freni.
Alla ripartenza il caos con Pagenaud davanti, Power che soprassa due piloti in un colpo solo e il rookie Ed Jones che passa Andretti, entrando in zona podio e Sato che da dodicesimo in poche curve è settimo, mentre Dixon scivola indietro e Hinchcliffe guadagna solo una posizione. Davanti il campione in carica non riesce a staccare Bourdais che gli rimane in scia, con i primi due che allungano notevolmente su tutti gli altri. Al giro 37 Bourdais attacca Pagenaud e passa in testa, dopo essere partito dall'ultima posizione, riuscendo ad allungare in breve tempo. Al giro 42 nelle retrovie si segnala un bel sorpasso di Dixon su Rossi: i due erano tra i primi ma si sono trovati indietro a causa della caution. Al giro 47 Will Power è costretto ai box per la seconda sosta e questa volta procede tutto regolarmente. Due giri dopo anche Dixon e Kanaan pittano, anticipando la loro seconda sosta, imitati il giro dopo dal loro compagno di team Max Chilton. In questi giri il protagonista in negativo è Hildebrand, che perde varie posizioni, mentre molti piloti iniziano a fermarsi ai box. Tra il giro 52 e 53 pittano molti dei primi: Jones, Andretti, Newgarden, Hinchcliffe e Castroneves. I due leader della gara pittano al giro 54 mantenendo le loro posizioni.
Ad inizio del giro 58 tutti hanno effettuato la seconda sosta e la classifica è rimescolata con in Bourdais in testa davanti a Pagenaud, Power, Sato, Jones, Andretti, Castroneves, Dixon, Hinchcliffe e Hunter-Reay. Inizia una fase di studio e per una ventina di giri non succede nulla di rilevante, con i primi due che hanno aperto un gap notevole con gli altri piloti, con lo stesso Bourdais riesce a scavare un gap di sette secondi e mezzo su Pagenaud, mentre Sato è in scia a Power per il terzo posto. Al giro 77 inizia l'ultima tornata di soste con Power che è il primo big a pittare al giro 78, imitato da Rossi e Kanaan al giro 80 e da Dixon al giro 81. Il giro dopo vanno ai box in moltissimi: il leader della corsa Bourdais, Hinchcliffe, Andretti e Castroneves. Pagenaud cerca di spingere al massimo per limare il distacco dal leader della gara mentre al giro 83 Sato pitta ma ha problemi ad una gomma e perde tempo prezioso nella lotta per il podio e viene avvicinato da Hunter-Reay. A inizio giro 84 Pagenaud pitta e Bourdais torna davanti anche se il campione in carica si è avvicinato molto. A questo punto la classifica vede Bourdais, Pagenaud, Power, Dixon, Sato, Hunter-Reay, Castroneves, Andretti, Newgarden e Hinchcliffe. Chi ha perso di più nelle soste è il rookie Jones, che è addirittura uscito dalla top ten, mentre sia Dixon che Hunter-Reay hanno guadagnato diverse posizioni.
Pagenaud continua a guadagnare su Bourdais e ormai la lotta per la vittoria è ristretta solo ai due transalpini visto che il terzo, Power, è staccatissimo. La gara intanto è animata dal duello tra Andretti, Newgarden e Hinchcliffe con gli ultmi due che provano varie volte a passare l'alfiere del team Andretti, che però riesce a difendersi. Al giro 91 Dixon attacca Will Power e lo passa, prendendo subito il largo, mentre davanti la rimonta di Pagenaud continua con il campione in carica che si porta ad un secondo e mezzo dalla vetta, aiutato anche da alcuni doppiaggi. Power perde sempre più posizioni, passato in rapida sequenza da Sato, Hunter-Reay, Andretti, Newgarden, Hinchcliffe e Jones. Il campione 2014 è in evidente difficoltà e viene addirittura doppiato, con Bourdais che ritorna a spingere e riallunga su Pagenaud. Power intanto viene doppiato di nuovo e decide di fermarsi definitivamente durante il centesimo giro. Negli ultimi dieci giri l'unico sorpasso è quello di Hunter-Reay su Sato per la quarta posizione proprio nelle ultime curve. Sebastian Bourdais non deve far altro che controllare il suo compatriota per poi andare a vincere clamorosamente dopo essere partito ultimo. Simon Pagenaud e Scott Dixon completano il podio.
Classifica finale:
1. Sebastian Bourdais
2. Simon Pagenaud
3. Scott Dixon
4. Ryan Hunter-Reay
5. Takuma Sato
6. Helio Castroneves
7. Marco Andretti
8. Josef Newgarden
9. James Hinchcliffe
10. Ed Jones
11. Alexander Rossi
12. Tony Kanaan
13. JR Hildebrand
14. Mikhail Aleshin
15. Conor Daly
16. Max Chilton
17. Graham Rahal
18. Charlie Kimball
19. Will Power
20. Spencer Pigot
21. Carlos Munoz