John Surtees verrà ricordato per sempre per essere stato il primo e l’unico pilota fino ad ora - e probabilmente tale rimarrà - ad aver vinto titoli sia nel motomondiale, che in Formula 1, per altro sempre con team italiani (Mv Augusta tra le due ruote e Ferrari in F1).
GLI INIZI- Inizia agli albori degli anni ’50, nel 1952, a fare le prime apparizione in 500cc. e in 350cc., ma l’esordio ufficiale è 3 anni dopo, nel 1955 quando si divide tra 250cc., con la NSU, e la categoria 350cc. dove corre 3 Gp con la Norton. Ed è proprio in quel 1955 che John Surtees vince la sua prima gara, in 250, nel Gran Premio motociclistico dell’Ulster, quello di casa, dove aveva esordito proprio nel 1952. Naturalmente c’è anche l’impegno in 500cc, ma in tre gare il bottino è un magrissimo 29° posto come miglior risultato.
IL PRIMO TITOLO- L’anno successivo è già trionfale: lascia la 250 e punta tutto su 350 e 500. La scelta paga ed infatti Surtees vince una gara, a Spa-Francorchamps, e coglie un 2° posto in 350cc, chiudendo al 4° posto il campionato. Ma il vero colpo lo mette a segno in 500cc, dove vince al Tourist Trophy, in Olanda e nello stesso giorno della 350cc, anche in Belgio. I risultati ottenuti nelle prime tre gare bastano a Surtees per portarsi a casa il titolo.
Archiviato il trionfale 1956 si passa al ’57, dove tra qualche ritiro di troppo e un po’ di sfortuna, Surtees non riesce né a bissare l’iride in 500, né a far bene in 350. Alla fine giunge una vittoria, in classe 500, ancora in Olanda, che era stata preceduta da un 2° posto al TT.
I 6 TITOLI E L'ADDIO- Nei successivi tre anni la musica cambia, sia in 350 che in 500. In 350 vince tutte le gare a cui partecipa, sia nel 1958 che l’anno successivo, portando a casa 12 Gp su 15. Mentre nell’ultimo anno, il 1960, vince “solo” 2 Gran premi e va a podio in altrettanti Gp, che gli bastano a vincere il titolo. Alla fine della stagione, spinto già dalle nuove emozioni della F1, che intanto lo aveva accolto nel suo circus, abbandona. Il suo palmares reciterà: 3 titoli iridati e 15 vittorie, ma questo soltanto nella categoria 350cc.
In 500 fa ancora meglio. Fino al Tourist Trophy del 1960 fa filotto di vittorie senza fermarsi, ben 15. Stranamente si ritira in Olanda, ma si rifà in Belgio e Germania, a cui fa seguito un 2° posto in Inghilterra e il trionfo finale in Italia. Naturalmente con tutte queste vittorie, arrivano immancabili i titoli: 3 anche qui. Alla fine in 500cc saranno 4 i titoli e 22 le vittorie. Anche in 500, come in 350, il 1960 sarà l’ultimo anno per Surtees.
GLI INIZI IN F1- La sua carriera motociclistica, giunta al capolinea, è trionfale, 7 titoli iridati e 38 vittorie. Ora però c’è il richiamo della Formula 1, che vuole renderlo re anche delle quattro ruote. Il primo anno, il 1960, è più da considerare come un anno di prova. Surtees esordisce con la Lotus 18 a Montecarlo, dove si ritira, ma ci riprova in casa, nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone, dove giunge 2°. Il successivo Gp in Portogallo sigla la pole, ma si ritira in gara, così come è out a Riverside, nell’ultimo Gp dell’anno.
Abbandonato il motomondiale nel 1961 si dedica a tempo pieno alla Formula 1, con il team dell’ex-pilota Reg Parnell, che gli affida una Cooper T53. 5 ritiri, un 7° posto e due volte 5°: questo l’esito del mondiale 1961 per Surtees, che chiude con soli 4 punti. Arriva il 1962, cambia la vettura, ma non il team, dato che John rimane con Parnell, che però si è legato alla Lola. Sigla subito la pole nel primo Gp, in Olanda, ma è costretto al ritiro, poi è due volte 4° a Monaco ed in Belgio, mentre riesce a concludere per due volte al 2° posto, in Francia e Gran Bretagna. Il mondiale si conclude con tre ritiri consecutivi, che relegano Surtees al 4° posto iridato.
L'ARRIVO IN FERRARI- Il talento però c’è e a Surtees giunge una di quelle chiamate che difficilmente si rifiutano: Enzo Ferrari lo vuole a Maranello. Sul campo ci sono Clark e la Lotus o Hill e la Brm, così il Drake sceglie lui per batterli, e mette subito a disposizione del suo nuovo pilota la nuova arma: la Ferrari 158. A Montecarlo, nel primo Gp dell’anno Surtees deve ritirarsi ed è costretto ad assistere al trionfo di Hill con la Brm, mentre Clark è 4°. In Olanda è il pilota della Lotus a dettare legge, mentre Surtees è 2°. Clark fa bis nella "sua" Spa, mentre Hill è 5° e Surtees ancora out, così come lo sarà in Francia, dove Hill è 2°, mentre Clark va out.
Surtees si rivede in casa, a Silverstone, dove però fa tris Clark e 2° giunge Hill. Per Clark è l’ultima vittoria della stagione, andrà a punti solo nell’ultimo Gp in Messico, ora la lotta diventa a due tra Hill, che sembra favorito dell’evoluzione del mondiale e Surtees. Surtees vince in Germania, dove Hill è 2°, ma anche per l’inglese inizia un periodo-no, con due ritiri in Austria, dove si ritira anche Surtees e a Monza, dove Surtees trionfa, in una Monza in visibilio. Hill si rifà negli States vincendo a Watkins Glen, dove Surtees è 2°, ma deve cedere il passo al connazionale, che nell’ultimo Gp è ancora 2°, ma che con Hill fuori dai punti è campione del Mondo.
Dopo 7 titoli iridati tra le moto, giunge il primo successo in Formula 1. Alla fine della sua lunga carriera sarà l’unico, ma gli regalerà gioia ed onori infiniti.
Dopo il trionfo iridato la 158 non viene sviluppata e nel 1965 per Surtees giungono tre piazzamenti a podio (due volte 3° ed una volta 2°) ed un 4° posto, unito a 3 ritiri, che gli valgono un misero 5° posto iridato. Il 1966 dev’essere l’anno della rivalsa e così pare, almeno all’inizio. Dopo un ritiro a monaco, Surtees trionfa a Spa, ma poi fa collezione di ritiri in Francia, Gran Bretagna ed Olanda. Rivede il traguardo in Germania, dove è 2°, ma intanto il team è cambiato. Niente Ferrari, troppo fragile, più allettante la nuova Cooper-Maserati. Con la vettura anglo-italiana domina l’ultimo Gp in Messico e chiude a podio il precedente, ancora a Watkins Glen. Nel 1967 passa alla Honda ed inizia alla grande con un 3° posto in Sudafrica, seguono tre ritiri e due piazzamenti in Gran Bretagna e Germania. Torna alla vittoria in Italia, mentre dopo un ritiro negli Usa, chiude 4° in Messico.
L’anno successivo è un calvario o quasi, 8 ritiri su 12 gare, mentre va a punti solo tre volte, raccogliendo un 2°, un 5° ed un 3° posto negli States. Matura così la decisione di Cambiare aria e passare al piccolo Owen Racing Team, dove raccoglie però un 5° ed un 3° posto soltanto.
Surtees ha bisogno di motivazioni e lo ha dimostrato già 10 anni prima, tentando l’azzardo di passare dalle due alle quattro ruote, così decide di fondare il suo team personale. Ed è proprio lui il primo pilota del suo stesso team. Le vetture però non sono performanti ed in tre anni Surtees raccoglie solo qualche piazzamento, due volte 5° e due volte 6°. Si ritirerà nel 1971, ma tornerà in pista nel Gp d’Italia del 1972, dove però non giungerà al traguardo. Sarà l’ultimo Gp di Surtees, che per qualche anno tenterà di mandare avanti, senza grossi risultati, il suo team, salvo poi abbandonare nel 1978, nell’ultimo Gp in Canada, in quello che sarà il primo successo in F1 di Gilles Villeneuve.