Sono passati quasi tre mesi dalla fine del mondiale 2016 ma evidentemente Lewis Hamilton non ha ancora digerito il fatto di essere stato sconfitto dal compagno di squadra Nico Rosberg. Il pilota della Mercedes ha mostrato una certa rabbia in quasi ogni dichiarazione e il rapporto con il suo team pare ormai compromesso. Inoltre la rabbia dell'inglese è sicuramente aumentata alla notizia che Rosberg, con il suo abbandono, non gli avrebbe concesso la rivincita nel 2017. Il nuovo compagno di squadra dell'inglese, il finlandese Valtteri Bottas, molto probabilmente non sarà in grado di impensierire l'inglese come faceva Rosberg, ma Hamilton, che sembra non voler commettere gli stessi errori del 2016, non ha nessuna intenzione di sottovalutarlo e già prima della presentazione della sua nuova vettura ha rilasciato la prima dichiarazione in cui annuncia di voler cooperare con Bottas il minimo indispensabile.

Lavoreremo insieme per quello che riguarda lo sviluppo della monoposto, ovviamente, ma non condividerò dati e telemetria con Valtteri. Penso sia una questione di rispetto reciproco e questo sottointendei il fatto che non saprò minimamente cosa farà lui durante i week-end di gara. Lavoreremo per il bene della squadra, ma ho già parlato con Toto per quanto riguarda la condivisione dei dati e lui è d'accordo con me. Ogni pilota deve fare il masssimo con i mezzi a propria disposizione e risolvere eventuali problemi lavorando su se stesso e sulla propria monoposto. È semplice prendere la telemetria del compagno e cercare di sbirciare ogni piccolo particolare, ma non deve e non può funzionare in questo modo”. Quelle di Hamilton sono parole inequivocabili e un chiaro segno che l'inglese vuole stracciare il finlandese in pista e fuori, con alcuni maligni che dicono che in queste dichiarazioni ci sia anche una frecciatina a Rosberg. In ogni caso in casa Mercedes difficilmente ci sarà armonia quest'anno, e chissà magari alla lunga questa situazione potrebbe diventare un vantaggio per gli avversari del team tedesco, Red Bull in primis.

Tralasciando le prime avvisiglie di guerra tra Hamilton e Bottas, l'inglese ha anche dato alcune indicazioni interessanti sulla sua nuova vettura e ha fatto delle considerazioni sulla propria carriera e sul proprio futuro. “(La nuova vettura) sembra una nave, è molto grande, molto più grande. È più lunga e più ampia. Tra l'abitacolo e la parte posteriore c'è un sacco di materiale ed è molto diversa da quelle del 2007 o 2008, quando tra il serbatoio e l'asse posteriore c'era poca distanza. Sarà diverso”. Parlando invece di carriera e di futuro Hamilton ha mostrato un certo orgoglio per quanto ha realizzato finora e ha concluso con delle parole che, ironicamente, ricordano molto quelle pronunciate da Rosberg quando ha parlato del suo futuro dopo la F1. “Sono a sette pole da Michael Schumacher, è pazzesco, è surreale pensare che sono arrivato sin qui. Quando sento questi numeri mi riesce difficile pensare sia vero. Ricordo quando a casa mi svegliavo per vedere un GP e ora sono io in mezzo a queste leggende. Cosa farò quando mi ritiro? Sinceramente non ho intenzione di rimanere in F1. Ci sono piloti che che si afferrano a questo mondo perchè lo sport è stata tutta la loro vita, ma a me non sembra un'impresa. Io me ne andrò e farò tutt'altro. Bisogna sempre imparare e avere programmi per il futuro perchè le corse non sono tutto. Devo potere fare altre cose e le sto apprendendo. Sono 23 anni che corro”.