Quasi non fa più notizia vedere Maverick Vinales nelle posizioni di rilievo: nonostante i soli 22 anni, ed il passaggio dalla Sukuki alla Yamaha, va fortissimo, e di fatto sembra che per lui il periodo di adattamento alla M1 sia iniziato e finito dopo il primo giro effettuato nei test di Valencia dello scorso novembre. Alla fine della terza giornata di prove dichiara che "penso che abbiamo fatto un grande step da ieri, ancora più grande se confrontato ai test di novembre a Valencia, soprattutto per quanto riguarda il passo gara. Vogliamo concentrare il nostro lavoro sulla distanza di gara, abbiamo provato molte cose e altrettante le proveremo a Phillip Island". Infine, lo spagnolo non manca di sottolineare come per lottare alla pari in gara, con mastini del calibro di Rossi e Marquez, dovrà avere una moto perfetta e totale padronanza del mezzo. "Mi piacerebbe migliorare in staccata, - dice Vinales - perchè se voglio lottare all'ultimo giro con Marc e Valentino devo avere una moto che frena forte come fanno loro"
Valentino Rossi torna a Tavullia soddisfatto del lavoro svolto, pur senza aver avuto particolari acuti in quanto a miglior tempo ottenuto. Ai microfoni afferma che "il bilancio dei test è piuttosto positivo, perchè, anche se oggi sono stato 5° e nella combinata dei tempi sono 6°, sono comunque a 2 decimi da Maverick e non è assolutamente male; lui ha fatto un gran tempo, poi tutti vanno veloci sul passo, ma anch'io sono a quel livello. In questi tre giorni abbiamo provato parecchie cose che mi piacciono e che hanno migliorato la moto. Ho provato a fare un long run con la gomma morbida, ma è durata solo 6-7 giri ed a quel punto ho dovuto rallentare perchè era rischioso spingere, ma ho avuto comunque delle sensazioni positive". Quando gli viene chiesto un primo giudizio complessivo sulla nuova M1, risponde che "mi piace, è bella da guidare anche senza le alette, che comunque non avevano mai inciso molto sulla moto. C'è da lavorare comunque su alcuni aspetti, ma devo lavorare anche sulla mia forma fisica perchè non mi sento al 100%. Siamo curiosi di andare a Phillip Island per vedere come la moto si comporterà con temperature e tipologia di pista differenti".
Ciò che è possibile concludere dopo la prima tre giorni di test in terra malese è che ancora una volta, come l'anno scorso, la Yamaha sembra la moto da battere nonchè quella più equilibrata. Tuttavia la scorsa stagione ha insegnato che la competitività bisogna saperla mantenere: i giapponesi sanno bene ciò, e sono al lavoro per migliorare ulteriormente il livello delle prestazioni della M1.