Andando a guardare i calendari per la nuova stagione di MotoGP e di F1, ci si accorge di come nel 2017 capiterà molto spesso che nello stesso weekend si disputino gare di entrambe le maggiori competizioni motoristiche. Certo, il mondiale di F1 ha 20 gare e quello di MotoGp 18, quindi è impensabile che si riescano ad evitare del tutto sovrapposizioni tra le due serie, anche considerando che quattro mesi all'anno non si corre e che entrambi i campionati hanno una pausa estiva. Se andiamo però a guardare i calendari degli anni passati e quelli di quest'anno ci si accorge di come ci sia un trend sempre più preoccupante a sovrapporre le due serie: rispetto all'anno scorso sono in aumento i weekend in cui corrono sia F1 che MotoGP e, di conseguenza, anche i weekend senza nessuna gara aumenteranno. Situazione aggravata anche dal fatto che nel 2017 ci sarà una gara di F1 in meno rispetto all'anno scorso.
Andando nel dettaglio, si vede come entrambi i campionati inizino il 26 marzo, quando la F1 correrà in Australia e la MotoGP in Qatar. Già alla seconda gara c'è un'altra sovrapposizione con sia il GP di Cina che il GP d'Argentina che si disputeranno il 9 aprile. Altra coincidenza l'11 giugno, con la F1 che farà tappa in Canada e la MotoGP che andrà al Montmelo. Due settimane dopo di nuovo i campionati si incroceranno con la F1 di scena a Baku e la MotoGP ad Assen. Anche dopo la pausa estiva continueranno questi incroci: il 27 agosto ci saranno il GP di Spa (F1) e quello di Silverstone (MotoGP). E sul finire di stagione ci saranno ben tre gare di fila che andranno a coincidere: tra il 22 ottobre e il 12 novembre la F1 e la MotoGP correranno nelle stesse date. Le monoposto su quattro ruote saranno ad Austin, poi in Messico e Brasile, la MotoGP a Phillip Island, Sepang e Valencia. In totale ci sono ben otto incroci (quasi la metà delle gare): troppi.
E se la FIM e la Dorna non avessero deciso di spostare il GP di Germania le sovrapposizioni sarebbero state addirittura nove, mentre nel 2016 gli incroci tra le due serie erano stati solo cinque. E già con solo cinque incroci c'erano state polemiche, specie perchè la MotoGP aveva dovuto spostare l'orario di partenza della gara a Silverstone per non farlo coincidere con il GP d'Italia a Monza di F1. Quest'anno questo problema potrebbe presentarsi due volte, ad Assen e di nuovo a Silverstone, e probabilmente di nuovo la MotoGP sarà costretta a cambiare i propri orari di partenza un'altra volta, con le polemiche che saranno immancabili. Per quanto riguarda le altre sei gare che si disputeranno negli stessi weekend, saranno ad orari diversi. Ma anche in questo caso una serie ruberà spettatori all'altra e sicuramente per gli appassionati, specie per chi lavora e/o ha una famiglia, due gare nello stesso giorno sono più difficili da seguire di una sola. C'è da dire che i calendari di F1 e MotoGP vengono redatti rispettivamente dalla FIA e dalla FIM, due enti diversi, che però potrebbero cercare di cooperare per aiutarsi a vicenda per evitare di far incrociare troppe volte le due serie e di mettere i fan nella situazione di dover scegliere tra una gara e l'altra. A quanto pare però le due federazioni non hanno sicuramente pensato a questo nel redarre i calendari, altrimenti non ci sarebbero state così tante gare negli stessi weekend.
Ma se per le coincidenze tra F1 e MotoGP c'è la scusante di due diverse federazioni, il caos generato dai calendari del WEC e della FE è imputabile solo ed esclusivamente alla FIA. WEC e FE sono due delle serie più importanti su quattro ruote dopo la F1; entrambi questi campionati non hanno molte gare in calendario quindi moltissimi piloti partecipano ad entrambi. È il caso di Sebastien Buemi, che nel 2014 ha vinto il WEC e nel 2016 la FE e che nel 2017 punterebbe ad un'incredibile doppietta; di Jose Maria Lopez, che in entrambe le serie è in un top team, di Nico Prost, Sam Bird e Nelson Piquet jr, tutti e tre top driver in FE e protagonisti della loro classe nel WEC. E fino all'anno scorso anche Sarrazin, Di Grassi e Duval erano top driver in entrambe le serie e non è escluso che riescano ad ottenere tutti e tre un posto nel WEC per il 2017, visto che al momento hanno un team solo per la FE. Evidentemente tutto ciò poco importava a quelli della FIA, quando hanno fatto i calendari perchè ci sono due sovrapposizioni. La prima avverrà il primo aprile, quando la FE sarà in Messico e il WEC a Monza per il prologo. Quest'ultima gara non dà punti iridati quindi tutti i piloti che corrono in entrambe le serie andranno in Messico e salteranno Monza, anche se Buemi ha già annunciato che sarà presente la sera prima del prologo a Monza e che poi volerà d'urgenza in Messico e probabilmente lo stesso faranno Lopez, Prost e Bird. Il problema più grande ci sarà il 16 luglio: il WEC sarà di scena al Nurburgring e la FE a New York. Se la FIA non interviene (ed ha tutto il tempo per farlo) si rischia di avere una gara mutilata in una o in entrambe le serie e sicuramente l'esito dei campionati sarà falsato.
Tutti questi problemi di calendario fanno riflettere sul fatto che le maggiori serie motoristiche, invece di aiutarsi e darsi visibilità a vicenda - cosa che sarebbe possibile ed auspicabile - molto spesso si fanno la guerra tra di loro. I due casi più tristi sono quello della 24 ore di Le Mans e quello della 500 miglia di Indianapolis. Queste due gare vanno, insieme al GP di Monaco, a comporre la tripla corona del motorsport. In passato era frequente che i piloti di F1 partecipassero alla 24 ore o alla 500 miglia per riuscire a vincere la tripla corona e se si guarda l'albo d'oro si notano molti piloti di F1 vincenti o alla 500 miglia o alla 24 ore. E, se ad inizio millennio pochissimi piloti di F1 tentavano la gloria a Le Mans o a Indianapolis, negli ultimi anni il trend si è invertito: molti piloti quando terminano la loro avventura in F1 corrono una di queste due gare e negli ultimi due anni la 500 miglia è stata vinta da piloti ex F1 (Juan Pablo Montoya e Alexander Rossi).
La gara americana ogni anno offre almeno nove-dieci wild card, quindi volendo qualsiasi pilota di F1 potrebbe parteciparvi senza per questo dover correre in Indycar. Il problema è che quasi ogni anno (e nel 2017 succederà di nuovo) la 500 miglia di Indianapolis si correrà lo stesso giorno del GP di Monaco. Un vero peccato, ma considerato che comunque la gara di Indy si svolge in due settimane diverse per qualifiche e gara e che per partecipare bisogna fare dei test il mese prima della gara, sarebbe comunque difficile per qualsiasi pilota impegnato in F1 partecipare alla 500 miglia, infatti anche in passato chi correva la 500 miglia o saltava gare del mondiale di F1 o non partecipava proprio. Per quanto riguarda la 24 ore di Le Mans, invece va citato l'episodio vergognoso del 2016. Nel 2015 uno dei piloti più promettenti del mondiale di F1, Nico Hulkenberg, partecipò alla 24 ore e la vinse davanti all'ex pilota di F1 Mark Webber. Per il 2016 allora molti piloti di F1, su tutti Fernando Alonso e Jenson Button, manifestarono la loro volontà di partecipare alla 24 ore di Le Mans per imitare l'impresa di Hulkenberg, ma quello che fino ad una settimana fa era il capo del circus, Bernie Ecclestone, temendo che la F1 potesse perdere un po' di visibilità, fece pressione alla FIA e riuscì ad ottenere che la 24 ore del 2016 coincidesse con il GP di Baku. Questo generò moltissime polemiche e fortunatamente nel 2017 la 24 ore di Le Mans non coinciderà con nessun GP, quindi una minima speranza di vedere piloti di F1 al via della corsa francese c'è.
In conclusione quindi, uno degli aspetti che il motorsport deve proporsi di migliorare per il futuro è proprio questo: le serie motoristiche devono cercare di cooperare il più possibile tra loro perchè non è necessario farsi la guerra, ma magari aiutandosi alcune serie potrebbero crescere insieme e, per quanto possibile, la FIA e la FIM devono proporsi di cercare di sovrappore tra di loro meno gare possibili. Perchè la F1 e la MotoGP sono due serie bellissime e un appassionato segue entrambe con passione. Farsi la guerra non solo è inutile, ma alla lunga potrebbe anche essere dannoso.