Pochi giorni fa a Borgo Panigale, è stata presentata la nuova Ducati per il 2017. Assieme alla rossa fiammante, ha fatto l'esordio da pilota ufficiale con i nuovi colori anche Jorge Lorenzo. Il pilota spagnolo dopo l'addio alla Yamaha ha deciso di lanciarsi in questa nuova avventura e di raccontarsi alla Gazzetta dello Sport.
"La Ducati è come un famiglia - esordisce il pilota spagnolo -. Questa è la differenza più grande, gli altri ti fanno sentire un cliente, qui no". I motivi che però hanno spinto Lorenzo a scegliere la Ducati non erano ancora del tutto chiari, per cui Jorge ha deciso di spiegarli per filo e per segno, negando che il fattore Rossi sia stato uno di questi: "Il motivo più importante - dice Lorenzo - è che io volevo svegliarmi tutte le mattine con la motivazione di dare il meglio di me stesso. Io sono sempre stato un grande professionista che prende tutto sul serio, ma dopo 8-9 anni un po’ di questo inevitabilmente lo perdi. Però, - continua lo spagnolo - se non ci fosse stato Dall'Igna in questo progetto, se non mi avesse dimostrato che ogni anno riesce a creare una moto più competitiva, questa mossa non avrebbe avuto senso".
Il campione spagnolo ha già lavorato con Dall'Igna in Aprilia, quando 'Porfuera' gareggiava ancora in 250 e ritrovarlo in questa nuova avventura è certamente un punto d'appoggio importante. "Siamo cresciuti entrambi, io forse di più perché quando ho conosciuto Gigi avevo 17 anni. Però alla fine il nucleo di una persona resta lo stesso, siamo entrambi molto perfezionisti e competitivi, vogliamo vincere più di ogni altra cosa".
Lo spagnolo, però, non se la sente di sbilanciarsi riguardo agli obiettivi, soprattutto per quanto riguarda il titolo mondiale che in Ducati manca dal lontano 2007 e dall'avventura di Casey Stoner. "Sbagliamo se la nostra ossessione sarà il titolo. La nostra ossessione deve essere un’altra: da un lato io come pilota devo lavorare sui miei punti deboli; dall'altro Gigi, gli altri ingegneri e tutta la Ducati in generale, devono migliorare la moto. Se riusciremo a fare queste due cose, il frutto cadrà dall'albero naturalmente e avremo molte possibilità di essere campioni del mondo".
Dopo aver parlato di Ducati, è inevitabile tornare al passato recente che porta i nomi di Yamaha e Rossi. Parlando della casa del Diapason, Lorenzo, rivela che l'offerta proposta era ottima, ma che allo stesso tempo lui aveva bisogno di una nuova sfida, mentre non gli mancherà Valentino Rossi. "Mi mancherà Rossi? Mancare è una parola grossa - ammette lo spagnolo -. Però avere un compagno come lui non ti permette di rilassarti mai, ti obbliga a estrarre sempre il massimo da te stesso. Ma lo stesso vale per lui, trovarsi di fianco un pilota giovane, anche se oggi non sono più così giovane, e con tanta ambizione, lo ha obbligato a migliorarsi".