Finito il GP della Malesia si iniziano a tirare le somme. Promossi senza ombra di dubbio Fernando Alonso, Daniel Ricciardo e Nico Rosberg. Buona anche la gara di Raikkonen, Hamilton (almeno fino al momento del ritiro), Palmer ed Ericcson. Da rivedere Verstappen, bocciata la Ferrari, deludente ancora una volta, insieme alla Mercedes, poco affidabile e a Sebastian Vettel, apparso demotivato.
Daniel Ricciardo: 9 - Dopo una discreta qualifica, l'australiano in partenza si tiene lontano dai guai e la scelta lo premia: alla prima curva è già 2°. Mantiene la posizione fino al 38° giro quando lo attacca Verstappen ed è qui che esce fuori il vero pilota. L'olandese, con gomme più fresche, lo attacca a ripetizione, ma lui sa solo abbassare il piede e sbattere la porta in faccia al compagno. Dopo il ritiro di Hamilton si trova in testa e da quel momento gestisce tutto alla perfezione. Grande vittoria e stupenda dedica a Jules Bianchi.
Max Verstappen: 6,5 - Nella carambola iniziale non ha grandi colpe, se non quella di stringere troppo all'interno Vettel e di cambiare troppe volte traiettoria sul rettilineo. L'olandese reclama in radio come se volesse la pista tutta per sé, come già successo a Singapore con Kvyat. Chiede l'aiuto del box quando si tratta di superare Ricciardo, ma non viene aiutato e nella lotta vera si deve accontentare del 2° posto, aiutato dal ritiro di Hamilton e dalla strategia del team. Ad inizio gara, inoltre, supera Raikkonen in regime di VSC, manovra non permessa, ma ingiustamente non sanzionata dai commissari, sempre più permessivi con il pupillo di casa Red Bull.
Nico Rosberg: 9 - Incolpevole, si ritrova 21° dopo la prima curva. Da quel momento la gara del leader del mondiale cambia completamente. Senza farsi prendere dal panico e con grande lucidità, segno che ormai è maturo, rimonta posizioni su posizioni, anche grazie ad una vettura super. A 20 giri dalla fine la fortuna gli restituisce ciò che gli aveva tolto in partenza: il ritiro di Hamilton per Rosberg significa podio e allungo in classifica. Sorpasso duro su Raikkonen, che gli costa la penalità, ma grazie ad una serie di giri velocissimi riesce a mantenere il podio e va a +23 su Hamilton.
Kimi Raikkonen: 7 - Il finnico, con una vettura inferiore alla concorrenza, lotta e dà tutto, ma alla fine si deve accontentare del 4° posto, il terzo consecutivo dopo Monza e Marina Bay. Rimasto presto unico alfiere Ferrari, tenta di artigliare il podio per non far rimpiangere Vettel, ritiratosi al primo giro, ma deve cedere ad un Rosberg scatenato nel finale. Intanto supera il compagno di team nella classifica iridata...alla faccia del bollito!
Lewis Hamilton: 8 - Il week-end del campione del mondo sarebbe da 10, ma il ritiro gli costa caro. Dopo aver dominato le qualifiche, con tanto di record della pista, il britannico ha mantenuto quasi sempre la testa della corsa, controllando abilmente anche quando in testa si era portato Verstappen. Capace di tenere un ritmo migliore degli inseguitori anche con le gomme usate, deve salutare i sogni di gloria a 24 giri dalla fine per colpa dell'affidabilità della sua Mercedes, che lo tradisce. Oltre alla vittoria, inizia a scivolargli di mano anche la corona iridata, che inizia a prendere la via della Germania, direzione Rosberg, che grazie al ritiro si è portato a +23.
Sebastian Vettel: 4 - Insufficienza grave per Seb, che 18 mesi fa era stato perfetto sul circuito malese. Oggi il tedesco sembrava essere partito con il piede giusto, quando giunto alla curva 1 ha deciso di forzare il sorpasso su Verstappen e Rosberg. Trovandosi chiuso sia dall'olandese che dal tedesco, ha tentato di frenare, ma la vettura gli è scivolata via, centrando in pieno il tedesco della Mercedes incolpevole. La sua gara finisce poche centinaia di metri dopo, con la sospensione anteriore distrutta e la vettura parcheggiata nell'erba. Seb però è umile e onesto ad ammettere l'errore, ma ciò non lo salva dalla beffa finale. I commissari decidono di punirlo con 3 posizioni di penalità sulla griglia di Suzuka. Gp che diventa la fotografia perfetta della stagione di Vettel, forse la peggiore dal suo esordio, a pari merito con l'ultima in Red Bull, dove per la prima volta concluse il campionato alle spalle del compagno di team.
Ferrari: 3 - "Tanto fumo e niente arrosto" ecco come si potrebbe riassumere il week-end Ferrari. Uno dei Gp peggiori di una stagione già di per sé terribile. Lontani dalle Mercedes tutto il week-end, al momento opportuno le due Rosse di Maranello risultano più lente anche delle rivali Red Bull, davanti sia in qualifica che in gara, rifilando più di 30" a Raikkonen. Vettura che non sembra nemmeno una lontana parente di quella dello scorso anno, capace di vincere già al 2° appuntamento, proprio in Malesia. Manca potenza quando serve (emblematico il team radio di Raikkonen durante l'attacco di Rosberg), ma soprattutto è sconfortante vedere la Rossa perdere dagli 8 decimi al secondo netto dalle rivali nei tratti misti. C'è bisogno di cambiare rotta, e se per il 2016 ormai è tardi, serve tanto lavoro per il 2017.
Mercedes: 5 - È la media tra il 10, per la super vettura, e lo 0 per l'affidabilità. Titolo costruttori quasi in cassaforte e titolo piloti certamente ad uno dei due piloti della Stella. Manca però l'affidabilità, di nuovo! Sembrava un problema risolto, dopo le noie accusate da Hamilton ad inizio mondiale, ed invece si ripresentano nuovamente, proprio sulla vettura del britannico. 25 punti persi dal campione del mondo e titolo costruttori ancora, per modo di dire, in bilico. In vista del 2017 se c'è qualcosa su cui la Mercedes dovrà lavorare, sarà proprio l'affidabilità.
Fernando Alonso: 10 - Il pilota del giorno, nonostante la gran rimonta di Rosberg, è lui. Partito dal fondo, recupera e lotta con il coltello tra i denti, nonostante abbia tra le mani una vettura non ancora al massimo. Regala bellissimi sorpassi ai tifosi e dimostra, ancora una volta, di essere uno dei migliori piloti del circus, se non il migliore. Stupendo il sorpasso all'esterno su Grosjean ad inizio gara, che gli vale la 9a posizione. In attesa di una vettura migliore per il prossimo anno, abbiamo ritrovato Nando!
Jolyon Palmer: 9 - Dopo le tante critiche, il pilota britannico porta a casa il primo punto stagionale. Coraggioso nella scelta delle gomme, sfrutta al meglio la strategia ad una sola sosta, conquistando un importantissimo 10° posto.
Marcus Ericcson: 8 - Riporta in "alto" la Sauber, dopo una stagione deludente. A lungo naviga in zona punti, ma nel finale deve cedere ai rivali, aiutati da una vettura superiore. La sua prestazione guadagna di valore, se si pensa che il pilota svedese ha corso tutto il Gp senza bere.