Tante le novità della Formula 1 del futuro, che ha cambiato proprietà e che dall’anno prossimo avrà delle nuove regole. Nel frattempo però, il campionato 2016 va avanti, si sta avviando verso l’epilogo e, come da un po’ di tempo a questa parte, regna il malcontento. A parlare senza remore è Flavio Briatore, intervenuto alla trasmissione GR Parlamento, dove ha toccato gli argomenti più caldi di questo sport, da lui considerato ormai privo di interesse a causa delle regole troppo limitative. Manca inoltre la Ferrari: l’ex manager della Renault è convinto che la competitività della squadra di Maranello possa risollevare le sorti di una Formula 1 decisamente sottotono.

Per Briatore è ovvio, in questo modo la Ferrari non va da nessuna parte e lo spiega chiaramente sulla base dei risultati delle ultime gare: “Se la Ferrari vuole davvero competere per il mondiale dovrebbe iniziare a vincere un Gran premio quando la Mercedes ha problemi. Invece non ci siamo, credo che non arriveranno nemmeno secondo, perché la Red Bull è avanti alla Ferrari sui circuiti aerodinamici e tecnici. La rimonta di Vettel a Singapore? Non c’è bisogno di esaltarsi tanto, con una Ferrari dove doveva arrivare? Finire quinto dopo essere partito ultimo, come Hamilton terzo dal fondo, è normale, perché oggi ci sono tre squadre davanti. Una volta ce n’erano 12-13”.

foto: Getty Images
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Ma cosa si deve fare a Maranello per poter tornare a lottare per la vittoria? Briatore ha la soluzione: “In Ferrari ci sono sempre stati grandi motoristici, ma non puoi pensare di lavorare solo in Italia, bisogna avere una sede anche in Inghilterra. Potrebbero mettere un bel capannone tra Red Bull, McLaren e Williams, così sarebbe più facile convincere gli ingegneri a lavorare nella Scuderia di Maranello. Le mogli non sarebbero costrette a cambiare casa, i figli resterebbero nelle stesse scuole. Bisogna ricordare che la Ferrari vinse quando mi portò via ben 12 ingegneri dalla Renault. E la Ferrari che vince dà un altro sapore alla Formula 1, perché è la Formula 1 che ha bisogno della Ferrari”.  

Il Circus però si avvia verso una nuova era, sotto la gestione della Liberty Media. Dopo più di vent’anni, Ecclestone lascia la presidenza, ma Flavio Briatore non è convinto di ciò che gli statunitensi possono fare, proponendo idee: “Attualmente la nuova proprietà è molto strana, hanno versato 700 milioni, gli altri soldi saranno cambi di azione, ma nessuno parla della Formula 1 prodotto. È tutto da rivedere e ci sarà una resa dei conti tra i team, nel giorno in cui andrà via Bernie Ecclestone, ne usciranno 3-4. E quindi hanno bisogno di lui. Solo che questa Formula 1 non attira più, ci sono troppe regole strane che la gente fa fatica a capire. Secondo me gli americani devono mettere mano al portafogli e cercare di sistemare il prodotto”.

foto: Getty Images
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Dopo aver parlato del futuro, l’ex manager Renault volge uno sguardo al presente, tornando alla pista e parlando dei piloti attuali, tra i quali il più discusso Max Verstappen. Non manca una stoccata anche a Lewis Hamilton, nell’occhio del ciclone soprattutto nelle prime fasi di campionato per la sua condotta fuori le righe: “Verstappen mi ricorda un po’ Alonso all’inizio, è un talento, un fenomeno. È inutile insistere sui piloti vecchi, ci vogliono i ragazzi, come Verstappen. Rosberg ultimamente mi piace, sembra abbia messo la testa a posto. Hamilton ha un grande talento, ma è un po’ dj, un po’ rapper. Se vuoi vincere devi concentrarti solo su una cosa e, se fossi in lui, mi occuperei un po’ più di Formula 1 e meno di musica”.