Mercedes si conferma lepre, Red Bull e Ferrari i cacciatori all'inseguimento pronti a mordere: questo il verdetto delle FP3 del GP di Singapore, in attesa di qualifiche - qua più che mai cruciali in previsione gara - che si annunciano infuocate.

Anche stavolta è Nico Rosberg a risplendere sotto i riflettori di Marina Bay col tempo di 1'44"352 che gli consente di tenere a bada il drappello di agguerritissimi rivali: Verstappen, 2° a un'inezia, poi Raikkonen, Ricciardo e Vettel, più staccati e comunque potenziali incursori nella lotta per la pole. 

L'australiano in Red Bull è stato rallentato nell'ultimo tratto del proprio "flying lap", mentre i ferraristi non hanno ancora trovato la quadra ottimale per mettere assieme il giro veloce, Vettel in particolare, lamentando in radio una certa instabilità al retrotreno. Ma il potenziale per sorprendere i tiranni d'argento c'è.

Ed Hamilton? Archiviato un venerdì "monco" per una lieve perdita idraulica, il campione in carica ha vissuto un altro turno difficile, alle prese con una W07 Hybrid piuttosto nervosa sull'asfalto gibboso di Singapore. Bilancio? Due dritti a ruote fumanti nella stessa curva, la 7, 8° tempo finale e un bilanciamento in frenata da rivedere.

Da segnalare la bandiera rossa esposta per permettere ai commissari il recupero dei pezzi in carbonio seminati dalla Manor di Wehrlein, in testacoda alla curva 10, e un'invasione di pista inedita: stavolta non di un uomo (era già successo durante l'edizione 2015) ma di un grosso varano, che ha incrociato il passaggio di un sorpreso Verstappen.

"Godzilla exist!", ha twittato, ironica, la Force India. Ma chi sarà il vero "mostro" in qualifica? Alle 15:00 ora italiana sapremo...