Archiviato anche il Gran Premio numero nove su ventuno, la situazione della Ferrari è sicuramente di quelle che non lasciano ben sperare. Con quasi metà del mondiale andato, le vittorie sono ancora a 0 e verosimilmente, a meno di qualche harakiri in casa Mercedes, il trend non sembra destinato a migliorare.
Ad inizio stagione le dichiarazioni lasciavano ben sperare e le aspettative erano alle stelle, ma ad oggi la situazione può essere vista ancora peggiore rispetto al 2015 perché la distanza dalla Mercedes non solo non è stata colmata, ma sembra addirittura essere aumentata. È proprio per questo che dichiarazioni come quelle di Maurizio Arrivabene nel post-gara di ieri lasciano perplessi: "Non so perché è esplosa la gomma di Seb. Non so, forse aveva un taglio per un cordolo. Certo, la sfortuna non ci vuole mollare".
Ma si tratta davvero di sfortuna? O piuttosto stiamo parlando di un pit stop ritrardato troppo che ha avuto come logica conseguenza lo scoppio di uno pneumatico che, semplicemente, tutti quei giri non li poteva sostenere? Tu chiamala se vuoi "strategia". Sempre Arrivabene, nelle dichiarazioni a caldo dell'immediato post gara, ha anche sostenuto che Vettel, senza quella "sfortuna", avrebbe potuto fare un pensierino alla vittoria.
Ora, dati alla mano sembra davvero improponibile la teoria del team manager di Maranello. Proviamo ad analizzare: Vettel in quel momento era sì in testa alla corsa, ma doveva ancora effettuare una sosta che lo avrebbe rispedito indietro di parecchio. Oltre a questo il tedesco si ritrovava alle sue spalle Nico Rosberg (che aveva già pittato) a poco più di un secondo, che gli guadagnava oltre un secondo a giro. Fatta questa premessa viene spontaneo chiedersi: è realistico affermare che Vettel avrebbe potuto lottare per la vittoria?
No, Vettel nella situazione di ieri non avrebbe mai potuto arrivare a lottare con la coppia Mercedes, caso mai sarebbe arrivato a podio proprio come ha fatto Raikkonen, ma niente di più. Raccontare la favola di una possibile vittoria di Vettel senza la "sfortuna" della foratura non fa bene a nessuno, tantomeno alla Ferrari che, invece di incolpare il fato avverso, dovrebbe capire dove e come intervenire.
Negli ultimi anni si sono cambiati team manager e piloti, ma i risultati non sono cambiati. Siamo sicuri, quindi, che il cambiamento non debba riguardare altre aree, altri ruoli? Le prestazioni delle monoposto made in Maranello sono da anni al di sotto delle aspettative e la cosa più grave è che in tutto questo tempo non si sia ancora riusciti a trovare il modo di raddrizzare una situazione che sta rischiando di diventare cronica. Oltre a questo negli ultimi anni ci sono stati tantissimi casi, e gli ultimi esempi li abbiamo avuti proprio nella gara di ieri, nei quali le strategie del muretto si sono dimostrate non all'altezza, con occasioni da sfruttare non colte e decisioni a dir poco discutibili. Quindi ci perdoni Arrivabene, ma sembra proprio che per quanto riguarda la situazione della Rossa la sfortuna c'entri davvero poco.