A quasi un anno dalla sua morte, la vicenda Jules Bianchi prende un'altra piega: quella legale. Infatti la famiglia del francese ha sporto denuncia nei confronti della Federazione Internazionale dell'Automobile, della FOM, la società che gestisce la F1 con a capo Ecclestone, e citando anche la Marussia. Il giovane pilota francese è morto il 17 luglio di un anno fa, in seguito ad un lungo coma durato 8 mesi in seguito allo scontro con la gru posizionata a bordo pista nel Gran Premio del Giappone a Suzuka avvenuto il 5 ottobre 2014.

VERITA' PER JULES- Verità, è quello che chiede Philippe Bianchi, padre di Jules: "Cerchiamo giustizia per Jules e vogliamo stabilire la verità sulle condizioni che hanno portato all'incidente di nostro figlio durante il Gran Premio del Giappone. Abbiamo tante domande senza risposta e la sensazione che l'incidente e la morte di Jules si sarebbe potuta evitare se non fossero stati commessi una serie di errori".

LA COLPA NON FU DI JULES- Nella lettera del legale della famiglia Bianchi si legge che la morte del pilota era evitabile come detto dal legale di Bianchi: "La morte di Jules si poteva evitare, il rapporto della Fia propone una serie di raccomandazioni su come implementare la sicurezza, ma non individua gli errori che furono commessi in quel frangente e che ebbero come conseguenza la morte del pilota. Nelle conclusioni vengono elencati gli elementi che hanno contribuito al drammatico esito, ma alla fine viene anche indicato Jules come responsabile. La sua famiglia intende ora avere delle risposte precise e vuole che si individui davvero chi ha sbagliato" ha dichiarato l'avvocato Julian Chamberlayne.