Il Gran Premio del Giappone era ricco di incognite per Jorge Lorenzo. La fiducia che gli aveva dato la vittoria ad Aragón due settimane fa lasciava ben sperare. Almeno fino a quando non è caduto in allenamento lussandosi una spalla. Tanta paura per un inconveniente che avrebbe potuto mettere fine alla sua rincorsa al titolo. Così non è stato e la lesione si è rivelata meno grave del previsto. Lo spagnolo è partito per il Giappone, con la consapevolezza però di non essere al massimo della forma fisica.
Durante tutto il weekend il pilota della Yamaha si è sottoposto a diverse sessioni di fisioterapia per arrivare al meglio alla gara di oggi. Le qualifiche di ieri lo hanno visto dominatore, dopo aver beffato proprio sul finale il compagno di squadra e primo rivale per il titolo mondiale. Una splendida pole position con il nuovo record del circuito non sono però bastate ad Jorge Lorenzo, apparso insoddisfatto. “Non è la pole più euforica”. Queste le sue parole, condite con un velo di polemica nei confronti di Valentino Rossi, reo di aver sfruttato le scie durante i giri veloci. Fa anche mea culpa il maiorchino, che sostiene di aver “scoperto le carte” al rivale, tenendolo dietro nelle prime fasi delle prove ufficiali.
Ma il sabato ormai è finito, le qualifiche sono archiviate e bisogna concentrarsi sulla gara. Il momento decisivo, l’ora della verità si avvicina e Lorenzo è pronto a dare battaglia. Se vuole restare in corsa deve vincere, deve finire la gara davanti al suo rivale. Scatta il semaforo e così avviene: Jorge mette le ruote dela sua M1 davanti a quelle di Valentino ed inizia a dettare un ritmo irraggiungibile su una pista ancora bagnata dopo la pioggia caduta fino a pochi momenti prima. I decimi diventano secondi ed il vantaggio incrementa giro dopo giro. Ma l’incognita meteo beffa Lorenzo. L’asfalto si asciuga pian piano e il margine tra sé e gli inseguitori si riduce giro dopo giro, curva dopo curva. Rossi si avvicina, le gomme sono quasi al limite e la “resa” è vicina. Il Dottore sferra l’attacco, gli mette le ruote davanti e lui non può resistere. Ha perso la testa della gara a favore di Dani Pedrosa, sta perdendo anche il secondo posto, a vantaggio di colui che doveva restare dietro. Il pilota della Honda vince la sua prima gara stagionale, Rossi taglia il traguardo in seconda posizione e dietro c’è lui, Lorenzo.
La mancata vittoria è stata dovuta certamente alla sfortuna. Molte volte gli ha voltato le spalle e anche oggi non è stata clemente. Ma questa si è unita ad un suo errore, commesso proprio nelle fasi iniziali di gara, dove sembrare imbattibile. Aver spinto troppo all’inizio ha fatto sì che il consumo della sua gomma fosse eccessivo, perdendo tutto il suo vantaggio nelle fasi finali.
Jorge Lorenzo arriva al parco chiuso e non sfodera il sorriso che invece abbiamo visto due settimane fa in Spagna. Si presenta ai microfoni consapevole di aver perso un’occasione d’oro e afferma: "È un vero peccato, oggi probabilmente avrei potuto vincere. La strategia che ho messo in atto forse è stata la migliore che potessi fare, cioè partire e provare ad andare più veloce possibile già dalla prima curva. Ma probabilmente all'inizio ho spinto troppo e ho consumato la gomma più di Dani e Vale. Quando la pista ha iniziato ad asciugarsi ho fatto il possibile per non perdere troppo. Comunque siamo stati anche sfortunati con il meteo. Sull’asciutto ero il pilota con il ritmo migliore. Poi ha iniziato a piovere, ma quando ha smesso ho pagato la spinta iniziale per le gomme, soprattutto sul lato destro dell’anteriore. Così non sono più riuscito a tenere il passo di Dani e Valentino”.
Ora mancano tre gare alla fine, il mondiale è aperto, ma per Lorenzo inizia a diventare complicato. Tanta sfortuna e qualche errore di troppo hanno caratterizzato la sua stagione fino ad ora. Non tutto è finito, Jorge non si dà per vinto, ma ha perso 4 punti. Sembrano pochi, ma possono essere determinanti. Nelle dichiarazioni non sembra dar loro peso e vive questa situazione con relativa tranquillità: “Era importante finire la gara davanti a Valentino, ma il Campionato non è ancora terminato. In fondo ho perso solo 4 punti e ora sono a -18. Ricordo poi che nel 2013 in classifica ero molto più attardato rispetto a quest’anno, ma alla fine me la sono giocata con Marquez fino all’ultima gara con soli 4 punti di distacco. Ora 18 punti non sono pochi, però tutto dipende da me e credo di avere possibilità di conquistare il titolo se vinco le restanti gare. È obiettivamente difficile, ma non è impossibile. Quindi abbiamo solo un target: vincere le prossime tre gare".
È apparso forse troppo tranquillo e poco conscio del valore di un punto Lorenzo, che ora è chiamato a vincere. Per lui è quindi d’obbligo un risultato soddisfacente, che deve arrivare già in Australia la settimana prossima. Vietato sbagliare, obbligatorio vincere, con la consapevolezza che ogni punto è prezioso.