“L’Ungheria è un posto bellissimo, è uno dei miei preferiti”. Così Lewis Hamilton alla vigilia del weekend ungherese. A Budapest si chiude la prima parte di stagione e prima della pausa estiva il Campione del mondo in carica è deciso a confermarsi. È pronto a lottare per mantenere saldo il primo posto in classifica e lo fa su uno dei tracciati che predilige.
Ma da ora non lotterà solo: “Porterò Jules con me nelle mie preghiere e nei miei pensieri. Ma non solo in questa gara, per tutti i miei giorni da pilota”. L’inglese della Mercedes parla del difficile addio a Bianchi, i cui funerali hanno avuto luogo a Nizza martedì scorso. Presenti molti piloti, tra cui proprio Hamilton, che riflette su quanto sia stato complicato e doloroso quel momento: “Dire addio a Jules è stato incredibilmente difficile per tutti. Avrei voluto conoscerlo meglio, ma da quello che sapevo di lui, era una persona dal cuore gentile, con un grande spirito ed un futuro luminoso. Ora il nostro sport imbocca una strada difficile da percorrere”.
Quando la Formula 1 si confronta con il nemico più forte, bisogna farci i conti. La morte non si affacciava sulle piste dal lontano 1994, anno in cui Ayrton Senna perse la vita. Dopo più di venti anni è tornata e si è portata via un giovane pilota dall’avvenire brillante. Ci si convive ogni volta che si scende in pista, ma la si dimentica per amore dello sport, perché la passione è più forte di tutto. Ma avvenimenti tragici come questo fanno riflettere. E questo è successo a Hamilton, che ha dichiarato: “Abbiamo visto ancora una volta i pericoli del nostro sport. Fino ad ora abbiamo fatto grandi progressi per la sicurezza e sono convinto che la Fia continuerà a fare passi avanti per migliorare ancora di più”. Proiettato verso la gara di domenica, Hamilton aggiunge: “So che Jules avrebbe voluto vederci correre al massimo e così faremo”.
Gli fa eco Nico Rosberg, compagno di squadra e primo rivale per la lotta al titolo: “È stata una settimana emozionante, noi piloti abbiamo portato il nostro rispetto a Jules e gli abbiamo detto addio. Era un bravo ragazzo ed un pilota di grande talento. In questi giorni i miei pensieri vanno alla sua famiglia e ai suoi amici più cari. Tutti nel paddock proveremo gli stessi sentimenti questo weekend, ma dobbiamo correre al massimo e farlo per Jules, perché avrebbe voluto farlo anche lui”.
Domenica all’Hungaroring prima della gara si osserverà un minuto di silenzio per ricordare Jules Bianchi, scomparso sabato scorso dopo nove mesi di coma. La ha dichiarato la Fia in una nota sul suo sito ufficile. Ha inoltre annunciato il ritiro del suo numero, il 17, come affermato da Jean Todt, presidente della federazione.