Nel 1993 arrivò nella classe 500cc del Mondiale un australiano che sarebbe diventato, quattro anni dopo, il primo campione del mondo proveniente dall’emisfero australe. Wayne Gardner, originario della città di Wollongong, scoprì le gare per caso. Si finanziò da solo nei suoi primi passi nelle competizioni, grazie ai soldi che guadagnava lavorando nell’edilizia.
In dieci stagioni nel motomondiale, Gardner ha totalizzato 52 podi (18 vittorie) e 19 pole position. La maggior parte dei suoi successi li ha ottenuti tra il 1987 ed il 1988, quando è diventato campione e vice campione del mondo. Ora l’australiano si dedica ad altro: le carriere sportive dei suoi figli. Remy e Luca Gardner hanno ereditato la passione per le moto e Wayne è felice di poter continuare a vivere in un mondo che ama.
A giugno Wayne Gardner tornerà in sella ad una moto. Sul Circuito di Jerez infatti avrà luogo l’evento World GP Bike Legends dal 19 al 21 giugno. Nomi del calibro di Kevin Schwantz, Freddie Spencer, Ángel Nieto e lo stesso Garnder torneranno indietro nel tempo e faranno divertire il pubblico.
Di seguito potrete leggere l’intervista in italiano della collega Carmen Marín Jiménez.
Parliamo dell’evento World GP Bike Legends, al quale prenderà parte. Non vede l’ora che arrivi questo momento?
Sono emozionato di poter tornare su una 500cc e gareggiare contro i miei rivali, i piloti del mio tempo, oltre che vedere i fan e far parte di un weekend di festa. Ci divertiremo tantissimo, sarà un bel viaggio nel passato per tutti coloro che verranno e anche per noi piloti.
Fino ad ora non c’è mai stato un evento come questo, con tante attività e leggende. Quali saranno le principali attrazioni per il pubblico?
La principale attrazione è che sarà un weekend di festa. Tutti potranno passeggiare nel paddock, che avrà accesso libero, e poter vedere da vicino i propri eroi. Vedranno le moto da 500cc, che sono bellissime. È emozionante vedere di nuovo tutte le leggende in sella a queste moto così aggressive. Inoltre ci sarà un’area per i bambini, con i kart e le minimoto. Ci saranno esposizioni di moto d’epoca, punti vendita, concerti, fuochi d’artificio, cibo, bevande…tutto il necessario per un fantastico weekend di festa!
Molti piloti come Kevin Schwantz, Freddie Spencer parteciperanno all’evento, come del resto lei stesso. Ma le manca qualcuno in particolare?
Tutti i piloti che saranno presenti un tempo sono stati miei avversari. Quello che ho imparato correndo e parlando con loro in tutto questo tempo è che sono tutte brave persone, amano il motociclismo e hanno una grande passione, continuano ad amare il fatto di andare in moto. Spero che questo evento sia il primo di molti altri in tutto il mondo, in cui i fan potranno conoscere tutti questi piloti e vederli di nuovo in sella ad una moto. È una grande opportunità per il pubblico, gli sponsor ed i piloti…e soprattutto è divertente. Sicuramente la lista dei piloti diventerà più lunga.
Perché è stato scelto il circuito di Jerez per ospitare l’evento invece di qualche altro circuito del mondo?
L’organizzazione lo ha scelto per il clima e per la passione c’è in Spagna per le gare di moto. Inoltre è in Europa, che è un posto dove alla gente piace andare in moto e fare viaggi nei weekend. La prima volta che ho vinto una gara nel mondiale, poi, è stato a Jerez. È un circuito con molta storia, una serie di motivi lo rende il luogo perfetto.
Guardando un po’ indietro…cosa ricorda o cosa le manca di più degli anni ’80 e ’90?
Mi mancano le gare in generale. Mi manca essere giovane, gareggiare, le feste, la birra, l’alcool, la musica, le ragazze…tutte le cose che faremo all’evento World GP Bike Legends. Questo mi manca. Quindi sarà bellissimo tornare!
Tornando al presente, secondo lei quali piloti spiccano attualmente?
Márquez. Ha un talento eccezionale. Ama il motociclismo, è sempre sorridente, sempre contento. È un Campione del mondo fantastico. Ovviamente, un altro pilota eccezionale, che credo di apprezzare anche di più, è Valentino Rossi. Gareggia da tanto tempo, è passato in 125cc, 250cc, 500cc, MotoGP…le ha provate tutte ed è ancora molto competitivo, veloce nonostante i suoi 37 anni. Inoltre è anche un grande campione fuori dalle piste. Sa come trattare i fan e come rendere grande il suo sport, richiama l’attenzione non solo da parte di quelli che lo conoscono, ma anche da tutto il mondo. È un talento incredibile. Poi Jorge Lorenzo, grande pilota. Sempre al lavoro, con una personalità diversa dagli altri, un po’ più riservato. Ma quando guardi le personalità di Rossi e Márquez ti rendi conto del fatto che loro sono speciali.
Per quanto riguarda i piloti australiani, come vede Jack Miller, il principale pilota australiano del momento, e come giudica il suo passaggio dalla Moto3 alla MotoGP?
Jack ha molto talento, è un ottimo pilota e ha un gran futuro davanti a sé. È un grande salto passare dalla Moto3 alla MotoGP, ma lui ha le capacità per farlo. Non è un problema. Ma è un gran passo e, secondo me, ci metterà uno o due anni ad adattarsi e a capire la moto. Se avessi potuto dargli un consiglio, gli avrei detto di diventare campione in Moto2 prima di passare alla MotoGP. Ma Honda gli ha dato una grande opportunità ed era impossibile negarsi. Era un’opportunità troppo buona e ne ha approfittato. Capisco ciò che ha fatto.
Suo figlio Remy è arrivato al mondiale quest’anno dopo aver fatto da wild card nella scorsa stagione. Come lo vede?
Questo è il suo primo anno completo in Moto3. Si trova in un team piccolo, ma è veloce, ha molto talento ed è molto concentrato ed impegnato. Il team non si aspetta grandi risultati da lui, io nemmeno, ma neanche lui. È un anno di apprendimento perché è il suo anno di debutto. Nonostante abbia talento gli manca molta esperienza, quindi spero che quest’anno acquisti l’esperienza sufficiente fino ad arrivare al livello del suo talento. Se lo ottiene arriveranno buoni risultati. Sono sicuro che ha un grande futuro davanti a sé in questo sport ed ha il potenziale per essere un campione.
Ha anche lei…
Ha me per metterci i soldi (ride).
E per dargli consigli.
E per dargli consigli, sì. È importante poterlo fare. Non gli metto pressione, lui stesso se ne mette a sufficienza, è ossessionato dalla vittoria. È un pilota molto deciso, spavaldo, forse anche più di me. È la sua carriera, io posso solo dirgli di prendersi il suo tempo e di mantenere la calma. Ovviamente non voglio che si faccia male, come qualsiasi padre.
Infine, per chi scommette in MotoGP quest’anno?
È logico dire Márquez, con la potenza di Honda. Ma non ci dimentichiamo di Rossi e Lorenzo. Chiunque di questi tre può vincere. Le Ducati infine sono sempre migliori e veloci, che è una buona cosa. Mi piacerebbe vedere le Ducati in mezzo alla lotta.
Questionario
Un film: Top Gun
Un cantante: Robbie Williams
Un paese da visitare: Sudamerica o Africa
Un paese in cui vivere: Spagna
Un circuito: Phillip Island, per la mia storia lì
Un pilota del passato: Kenny Roberts
Un pilota del presente: Rossi
Yamaha, Honda o Suzuki?: Honda, per la mia storia con loro
Si descriva in una parola: deciso
Descriva le gare di moto in una frase: “Fast, exciting and sexy” (veloci, emozionanti e sexy)