La Formula 1 torna in pista questo fine settimana per il Gran Premio del Bahrain. La gara torna ad essere disputata di giorno dopo che nella scorsa stagione si corse di notte per celebrare la decima edizione del Gp, entrato nel calendario iridato nel 2004. L'edizione 2014 vide affermarsi Lewis Hamilton su Mercedes.
IL CIRCUITO. L'autodromo che sorge nella località di Sakhir, periferia della capitale Manama (ufficialmente Bahrain International Circuit), è opera del designer tedesco Hermann Tilke (strano eh?) ed è dal 2004 sede del Gp del Bahrain, primo paese medio orientale nella storia ad essere rappresentato nel calendario del mondiale di Formula 1. Struttura altamente tecnologica, è stato il primo circuito ad essere nominato dalla FIA Institute Centre of Excellence, riconoscimento che la Federazione attribuisce alle strutture che si distinguono per sicurezza, eccellenza dei commissari di gara ed alto livello tecnologico. Nonostante ciò, l'ambiente desertico in cui è situato causa il problema della sabbia in pista trasportata dal vento, che spesso rappresenta un grave problema per l'aderenza delle vetture. Per ovviare a questo problema, si ricorre ad un particolare spray adesivo spruzzato ai margini della pista ed in generale il tracciato possiede tratti insolitamente larghi per un circuito da gran premio. Per quanto riguarda i vincitori del passato, la Ferrari con quattro affermazioni detiene il record tra i costruttori, mentre Fernando Alonso comanda tra i piloti con tre vittorie, seguito da Massa e Vettel entrambi a due.
IL GIRO. Il rettilineo dei box è zona DRS, questo rende la staccata di curva 1 (curva Schumacher) teatro di sorpassi e duelli (come si può apprezzare nel video a 1m22s). L'angolo della curva è molto stretto, rendendola quasi un tornantino, la staccata avviene ai 100 metri scalando fino alla seconda marcia. Le curve 2 e 3 non sono vere e proprie pieghe, e vengono percorse flat-out per guadagnare più velocità possibile per il successivo rettilineo, che termina nella staccata di curva 4, in cui si frena ai 100 metri e si scala fino in terza marcia. La curva è molto lunga dopo il proprio apice e si percorre in accelerazione verso la veloce "S" delle curve 5, 6 e 7 che rappresenta uno dei clichè delle creazioni di Tilke. È importante mantenere una traiettoria pulita in questa chicane per impostare correttamente la successiva curva 8, un lento tornantino a destra. Si procede adesso verso un tratto molto impegnativo: due pieghe a sinistra consecutive in cui frenata, sterzata e scalata sono simultanee, nella seconda delle quali tutto lo stress è sull'anteriore destra, mentre capita di poter arrivare al bloccaggio dell'anteriore sinistra (come accade nel video!). Il lungo rettilineo che segue conduce ad un complesso susseguirsi di curve ad alto tasso areodinamico: la 11 è un lungo curvone a sinistra, cui segue la 12, a destra, che si percorre in piena accelerazione prima di frenare e scalare in terza per la curva 13 sempre a destra. Segue l'ultimo rettilineo verso la curva 14 in cui la traiettoria ideale impone di anticipare l'apice per affrontare in pieno la curva 15, l'ultima prima di tornare sul rettilineo dei box.