È ormai una consuetudine l'appuntamento che Jorge Lorenzo ha con i suoi tifosi. Il quattro volte campione del mondo si riunisce ogni anno con i suoi Spartani ad una cena organizzata dal suo Fan Club ufficiale, per passare una serata all'insegna del divertimento, che conclude la sua stagione motociclistica. Quest'anno più che mai, il sostegno dei suoi fan incondizionati si è fatto sentire, rendendo l'evento ancora più speciale per Lorenzo, che viene da un campionato particolarmente complicato.
Dopo aver commesso qualche errore di troppo ed aver iniziato la stagione sottotono, si è ripreso sul finale, ottenendo due vittorie e riuscendo a chiudere la stagione al terzo posto. Non lottava per il titolo dal 2008, l'anno in cui ha esordito in classe regina, ma Jorge Lorenzo è deciso e determinato ad iniziare il 2015 in maniera diversa, affermando di poter lottare per il titolo. Non teme il confronto con Márquez, il campione del mondo in carica, né tantomeno con Rossi, il suo blasonato compagno di squadra.
Il sostegno di chi lo supporta aiuta, soprattutto nei momenti difficili, ed il suo Fan Club lo ha dimostrato anche quest'anno, alla cena che è ormai arrivata alla sesta edizione. A Barcellona, dove ha avuto luogo l'evento, sono accorsi da tutto il mondo: insieme ai tifosi “di casa” sono venuti addirittura dal Giappone. VAVEL ha avuto il privilegio di assistere all'evento e di scambiare qualche parola con il pilota spagnolo, che ha fatto un bilancio della sua stagione. È già proiettato verso il 2015, dove lo attendono nuove sfide e riconferme.
Bilancio del 2014: cosa hai imparato da questa stagione? Oggi sei diverso rispetto all'anno scorso, sia come pilota che come persona?
È stata una stagione difficile, era dal 2008 che non mi capitava. Dal 2009 al 2013 sono sempre arrivato secondo o primo e ho costantemente lottato per il titolo. Stavolta non ci sono riuscito, come nel 2008. Però si traggono sempre delle conclusioni da qualche lezione delle stagioni negative, perché da quelle buone è più difficile trarle. Quindi guardo il lato positivo: ho imparato che non bisogna trascurare la forma fisica e che è meglio non forzare nei momenti dove non è necessario.
Forte di una stagione difficile che ti ha sicuramente rafforzato, quali sono le aspettative per il 2015? Nonostante il campionato appena finito sia stata complicata, ti vedi tra i favoriti nella lotta per il titolo?
Non sono favorito, perché sono arrivato terzo. Il favorito è soprattutto Marc Márquez. Ma anche Valentino Rossi, che ha chiuso il 2014 davanti a noi. Però essere i favoriti non da la garanzia di avere più punti o cominciare il 2015 in maniera migliore. Quindi cominciamo tutti con zero punti e se lavoriamo sodo, se la moto va bene, se sto bene fisicamente e mentalmente, credo di poter lottare per il campionato.
Anche se ora la stagione è finita, continui a tenerti in forma. Quanto ti stai allenando ora?
Sì, mi sto allenando al 70%, ma perché siamo più o meno in vacanza, anche se non tanto come l'anno scorso. Voglio continuare a mantenere la forma per non perderla con lo stop. Ma a partire da gennaio sicuramente mi allenerò al 100%, tornerò ad allenarmi duramente.
Gli allenamenti sono anche in vista di gennaio, quando iniziano i test pre-stagionali. Cosa bisogna migliorare sulla moto?
Esatto. Ora siamo messi bene, ma dobbiamo migliorare soprattutto l'entrata di curva, che è il nostro punto debole.
Nonostante tu sia nella stessa squadra di Valentino Rossi, hai sponsor e molti fan italiani che ti sostengono e che sono venuti alla cena di fine stagione con il Fan Club Ufficiale. Come è il tuo rapporto con l'Italia?
Sono sempre stato piuttosto amato in Italia, da quando ho iniziato. Infatti mi chiamavano “Giorgio” più o meno quindici anni fa. Poi hanno cambiato e mi hanno richiamato Jorge, perché se no la gente pensava che fossi italiano. È vero che Valentino Rossi in Italia è una leggenda ed è molto conosciuto. Ma io ho avuto la fortuna di lottare con lui per molti anni, gli ho vinto alcune gare, mentre lui me ne ha vinte altre. In Italia il motociclismo è sempre stato importante e amato. Ho sempre avuto fan italiani e sono molto orgoglioso di rappresentarli.