Anche quest’anno la lotta per il campionato del mondo della categoria Moto3 si è conclusa all’ultima tappa, a Valencia. Due erano i piloti rimasti in lizza per il titolo iridato, lo spagnolo Alex Márquez e l’australiano Jack Miller, separati da soli undici punti. È stata un’ultima emozionante gara ricca di colpi di scena vinta dal pilota del team di Aki Ajo, ma con il terzo posto è stato il catalano a portarsi a casa il titolo per due punti. Un risultato che una volta di più chiarisce come il pilota del team Estrella Galicia non sia solo “il fratello di Marc”, ma Alex Márquez, che anno dopo anno sta scrivendo la sua storia.
Alex Márquez Alenta, classe 1996 di Cervera, si è avvicinato al mondo dei motori grazie ai genitori e soprattutto al fratello maggiore Marc, tanto che la sua prima idea era di diventare il suo meccanico. Presto però il desiderio di competere prende il sopravvento,e il piccolo Alex abbandona quell’idea per diventare anche lui un pilota. La prima gara l’ha disputata nel 2001, nel campionato catalano di Motocross 50cc, esordendo poi nel 2004 nel campionato Promo RACC 50cc, chiudendo al secondo posto e vincendo l’anno successivo, mentre nel 2006 passa alla cilindrata 70cc, ottenendo il 5° posto all’esordio e il secondo posto l’anno seguente. Nel 2008 debutta nel Campionato di Catalogna, chiudendo al terzo posto, mentre è quinto nel Campionato Mediterraneo di Velocità Pre125GP, a cui parteciperà anche nel 2009 ottenendo il nono posto finale. Nello stesso anno disputa anche il Campionato Catalano di Velocità Pre125GP, che lo vede chiudere al secondo posto. Il 2010 è l’anno del suo debutto nel Campionato Spagnolo di Velocità (CEV) nella categoria 125cc: è costretto a saltare la prima gara per non aver compiuto ancora 14 anni, l’età minima per parteciparvi, e chiuderà all’undicesimo posto. Parteciperà anche ad Albacete alla prova unica valida per il titolo europeo della categoria, concludendo al sesto posto. Nel 2011 c’è un miglioramento significativo nelle prestazioni del giovane catalano: nuovamente nel CEV 125, Alex Márquez vince due delle sette gare del campionato spagnolo, ed è a un passo dal conquistare il titolo, disputatosi all’ultima gara. Il leader della classifica e compagno di squadra Alex Rins si ritira in seguito a una caduta, quindi la vittoria è matematicamente nelle mani del giovane di Cervera, ma la sua caduta poco dopo gli assicura il secondo posto, ed Alex Rins diventa Campione di Spagna. L’anno dopo partecipa per il terzo e ultimo anno al CEV: Luca Amato, tedesco di origini italiane, e il compagno di squadra Francesco Bagnaia sono i due piloti che più gli danno filo da torcere, ma il cerverino, con due vittorie e due secondi posti, chiuderà la stagione con il titolo di Campione di Spagna. Ma il 2012 lo vede anche partecipare al Mondiale Moto3: disputa prima tre wild card, ottenendo come miglior risultato un sesto posto in Catalogna, poi da Indianapolis fino alla fine della stagione corre come pilota fisso nel team Ambrogio Next Racing al posto di Simone Grotzkyj Giorgi. Il miglior piazzamento è un nono posto in Australia, e chiuderà la stagione al 20° posto iridato. Il 2013 è l’anno del debutto ufficiale in Moto3 come pilota titolare nel team Estrella Galicia 0,0 , nuovamente accanto ad Alex Rins: salirà per la prima volta sul podio mondiale a Indianapolis, a cui faranno seguito altre tre terze posizioni, e otterrà la sua prima vittoria al penultimo appuntamento di Motegi, risultati che assieme ad altri ottimi piazzamenti gli permettono di chiudere al quarto posto iridato conquistando anche il titolo di Miglior Esordiente dell’anno.
Siamo al 2014, una stagione molto combattuta, come ormai “d’obbligo” nella categoria minore. Il team Estrella Galicia 0,0 lascia KTM per tornare a Honda, con l’obiettivo di interrompere il dominio che la casa austriaca ha avuto negli anni passati in Moto3. L’anno comincia con un ottimo secondo posto in Qatar, proprio dietro al pilota che sarà il maggior rivale di Márquez fino alla fine della stagione, vale a dire Jack Miller. Lo spagnolo però non è più fortunato negli Stati Uniti: un errore all’ultimo giro non gli permette di raccogliere punti, collezionando così il suo primo zero dell’anno. Ottimo invece il suo debutto in Argentina, che lo vede secondo dietro all’italiano Fenati e davanti a Miller, seguito dal suo peggior piazzamento stagionale, un settimo posto a Jerez, e da un quinto posto in Francia. Al Mugello invece colleziona il suo secondo e ultimo zero stagionale: all’ultimo giro una manovra azzardata di Miller provoca una carambola che coinvolge anche Márquez ed il rookie Enea Bastianini. Da quel momento è un continuo crescendo per il giovane spagnolo: ottiene due vittorie consecutive, una in Catalogna ed una ad Assen, seguite poi da tre GP ai margini del podio, per poi ottenere tre secondi posti, l’ultimo dei quali gli permette di cominciare la tripletta asiatica da leader iridato davanti a Jack Miller. Una vittoria a Motegi, un secondo posto in Australia ed un quinto posto a Sepang gli permettono di arrivare all’ultimo appuntamento stagionale con un margine di undici punti sul rivale diretto, l’australiano appunto. Si è trattato di un’ultima gara senza esclusione di colpi in un gruppo piuttosto corposo di piloti pronti a lottare per ottenere il miglior piazzamento possibile, con Jack Miller che alla fine si porta a casa una vittoria, ma non il titolo: il terzo gradino del podio permette al minore dei Márquez di diventare Campione del Mondo della categoria Moto3 davanti al pubblico di casa.mo
Oltre al risultato storico ottenuto assieme a Marc Márquez (è la prima volta che due fratelli vincono il titolo mondiale delle rispettive categorie nello stesso anno), “il pistolero più veloce della Moto3” (questa la scritta sulla maglia celebrativa, da uno dei suoi soprannomi, ‘Pistolas’) ha dimostrato una volta di più di essere nel mondiale non solo per il suo cognome: è stato in grado di mantenere il sangue freddo in ogni circostanza, soprattutto nelle gare più combattute, dimostrando una costanza di rendimento che invece al rivale, che ha ottenuto ben più vittorie di Márquez, a tratti è mancata, in un mondiale tirato fino all’ultima gara che ha visto sia il pilota di Cervera che Miller, assieme ad almeno altri quattro piloti vincitori quest’anno, impegnati in molti avvincenti duelli che hanno segnato quest’intensa stagione 2014. Un anno trionfale per il 18enne cerverino, che dopo il titolo del CEV nel 2012 e quello di Rookie dell’Anno nel 2013 aggiunge anche il suo nome alla lista dei campioni del mondo del motomondiale. Un titolo conquistato sicuramente con costanza ma anche con tanto lavoro e allenamento: il fratello maggiore è il primo a sottolineare l’impegno di Alex, che a sentire le persone attorno a lui è migliorato moltissimo anno dopo anno, fino a conquistare il risultato più ambito, il sogno di ogni pilota. Come premio, domani Honda permetterà al giovane pilota di provare la moto del fratello Marc, mentre tra pochi giorni ci sarà il passaggio di categoria: una nuova avventura per Alex Márquez, che esordirà nei primi test della Moto2 in sella alla Kalex del team Marc VDS, accanto all’amico, compagno di allenamenti e campione del mondo in carica della categoria Tito Rabat. La prossima sarà sicuramente una stagione di apprendimento, ma ci si aspettano grandi cose.