Se ne parlava già da un paio di mesi, ma l’ufficialità è arrivata oggi: Jonathan Rea dall’anno prossimo farà parte del Kawasaki Racing Team, affiancando il confermato Tom Sykes. Sembra chiara l’intenzione della squadra e di KRT di riprendersi il titolo nel 2015, ingaggiando il secondo ed il terzo classificato iridato di questa stagione appena conclusa. Il programma di test è intenso e avrà inizio già da questo mese in Spagna.
Queste le parole di Guim Roda, Team Manager di KRT: “Dopo aver lavorato per tre anni con Loris Baz, al fine di poter far crescere un giovane talento, inizieremo la stagione 2015 con una nuova strategia ed un pilota di esperienza e completo come Johnny Rea. Siamo sicuri che il suo arrivo farà fare un salto in avanti a tutto il team e andrà d’accordo con Tom Sykes. Entrambi si spingeranno l’un l’altro a migliorare ed a trovare i limiti della Ninja ZX-10R. Ci aspettiamo di far bene e daremo il massimo per riprenderci il titolo.” Commenta così Pere Riba, nuovo capo meccanico di Jonathan Rea: “Sono davvero felice che un pilota con questo livello di esperienza faccia ora parte del nostro team. Per me e tutta la squadra si tratta di una bella notizia. Io credo che siamo riusciti a mostrare di avere una buona base e stiamo dando il massimo per rendere la moto ancora migliore. Penso che saremo in grado di dare a Jonathan gli strumenti per poter lottare per il titolo. I test invernali inizieranno molto presto e sono positivo per la scelta fatta da Kawasaki di avere Jonathan. Come capo tecnico proverò a dargli il massimo, non solo a livello tecnico, ma anche in altri ambiti. Sarà una bella stagione.”
Jonathan Rea, 27enne pilota di Larne, nell’Irlanda del Nord, si è messo in mostra nel Campionato britannico Superbike, ottenendo il quarto posto finale nel 2006 ed il secondo nel 2007, anno in cui vince la 300 km di Suzuka in coppia con Ryuichi Kiyonari. Nel 2008 esordisce nel campionato mondiale Supersport con il team HANNspree Ten Kate Honda, ottenendo tre vittorie, un secondo e due terzi posti in dodici gare: grazie a questi risultati prende parte all’ultima gara del campionato Superbike a Portimão, scattando dalla prima fila e chiudendo con un quarto ed un quindicesimo posto. Nel 2009, sempre con lo stesso team, diventa pilota ufficiale nella categoria superiore delle derivate di serie: dopo un inizio altalenante ottiene il suo primo podio in gara 2 del Gran Premio del Sudafrica e la sua prima vittoria sempre in gara 2 a San Marino. Chiuderà la stagione con due successi, un secondo posto e cinque terzi posti, ottenendo la quinta posizione in classifica iridata. Nell’anno successivo, sempre con lo stesso team, si migliora ancora: conquista quattro vittorie, cinque secondi posti e un terzo posto, ma un incidente di gruppo a Monza e un infortunio occorsogli a Imola che lo condiziona anche per il round finale di Magny-Cours gli impediscono di lottare per la terza piazza iridata, chiudendo quindi la stagione in quarta posizione. Il 2011 va un po’ peggio: ottiene due vittorie e tre terzi posti in totale, ma a causa di un infortunio durante il warm up a Misano è costretto a saltare è costretto a saltare, oltre alla tappa sammarinese, altre tre gare: chiuderà la stagione al nono posto iridato. Nel 2012 vince la 8 ore di Suzuka in sella ad una Honda CBR1000RRW assieme a Kousuke Akiyoshi e Tadayuki Okada, mentre in Superbike otterrà due vittorie e tre secondi posti come migliori piazzamenti, chiudendo la stagione al quinto posto iridato. Sempre nello stesso anno, correrà anche in MotoGP da agosto fino alla fine della stagione in sella alla Honda ufficiale del Repsol Honda Team come sostituto di Casey Stoner, infortunatosi a Indianapolis. Il 2013 è un altro anno difficile: ottiene una vittoria, un secondo ed un terzo posto come risultati di rilievo prima dell’infortunio al Sachsenring, che gli impedisce di prendere parte ai quattro GP mancanti e chiudendo al nono posto iridato. Questa appena conclusa è stata la sua stagione migliore da quando è in Superbike: per lui si conta un solo ritiro ed un settimo posto come peggior piazzamento, assieme a quattro vittorie (tre consecutive), un secondo posto e quattro terzi posti che gli permettono di chiudere in terza posizione iridata.