In Corea siamo stati spettatori dell'ennesimo Gran Premio "programmato"; quel tipo di Gran Premio che già prima di accendere la televisione sai come andrà a finire. Sebastian Vettel ha chiuso ieri il suo personale fine settimana con il quarto successo di fila, condito da giro veloce in gara e con la pole position il sabato.
Siamo davanti ad un vero e proprio dominio; il pilota tedesco quest'anno ha inanellato sei pole position e otto vittorie, lasciando agli altri solo ed esclusivamente le restanti briciole, a talpunto da far diventare la F1 noiosa, e non solo per gli spettatori ma bensi anche per coloro che lavorano al fianco del "cannibale" tedesco.
Lewis Hamilton ad esempio, successivamente al gp di Korea, dichiara che il dominio del tedesco toglie interesse al circus, come all'epoco di Michael Schumacher, dove tralasciando le parentesi con Hakkinen, Villeneuve e Montoya, il tedesco faceva il dominatore all'interno di ogni gp.
Hamilton descrive i due "cannibali teutonici" dicendo che fra loro non vi sono differenze sostanziali, soprattutto perchè entrambe hanno "ucciso" il vero divertimento di questo sport. Ci rivela anche, che quando era piccolo si alzava dal letto per vedere solo ed escusivamente la partenza, in quanto parte più emozionante del gp, per poi tornare a letto e risvegliarsi solo una volta concluso.
Abbiamo moltissime similitudini tra gli anni di Schumacher e i quattro anni di Vettel; si cercano di cambiare ogni anno le regole per incrementare i sorpassi e il divertimento, sia del pilota che del pubblico a casa, ma vediamo che la "trama" dei mondiali non cambia affatto, facendo diventare anno dopo anno e gara dopo gara la Formula 1 una vera e propria cura per i sonnambuli.