Tre leoni nella gabbia della Formula 1. Un circuito, un regno, un olimpo: Spa, Belgio. Appuntamento 2013, appuntamento con la sfida.
Sebastian Vettel - voto 9: Non riesce a conquistare la pole al sabato, che gli avrebbe consegnato le chiavi del circuito e il posto d'onore sul podio, ma conquista la prima posizione nelle curve iniziali del GP e incomincia ad imprimere il suo ritmo, inarrivabile per tutti gli altri. Fa un po' lo spocchioso nelle ultime tornate, con giri veloci e molti rischi sulle curve speed, come ci ha sempre abituato a vedere, ma poi, dopo il traguardo, mostra il ditino della vittoria, per la felicità di Horner, Newey, degli sponsor e dei soldi.
Fernando Alonso - voto 9.5: Non conquista la pole nè le prime file in qualifica, non vince il GP, ma fa sognare e recupera ben 7 posizioni da quel 9° posto della griglia di partenza. Alla prima curva è già 5°, sorpasso su Webber all'Eau Rouge e poi via fino al secondo gradino del podio. Con una Ferrari così, lo spagnolo prende in mano il suo team e lo porta più in alto possibile, ammettendo la sconfitta ma la dura lotta e la grande impresa. Se non arrivano aggiornamenti importanti e rapidi, allora la F138 può già pensare al fallimento.
Lewis Hamilton - voto 8.5: E' il solito mago, l'illusionista che, con la sua Mercedes argento, si nasconde il venerdì e poi fa uscire dal cilindro dei tempi veloci una super pole sul bagnato. In gara delude per alcuni tratti, ma chiude prima del suo teammate e conquista un terzo posto che lo mantiene ancora in lotta per il mondiale.
Nico Rosberg - voto 7: Rimane un po' immobile sia alla partenza sia durante le fasi più salienti del GP, cera di recuperare e lottare, ma deve arrendersi alla superiorità del suo compagno di squadra.
Mark Webber - voto 7.5: All'inizio sembra nascondersi, dopo un'altra pessima partenza; si riprende nel finale a suon di giri veloci e bei recuperi sugli avversari. Manca, però, l'assalto finale alle due Mercedes.
Jenson Button - voto7.5: E' l'unico bagliore nella noia e delusione della McLaren 2013, che odora di fallimento e rinuncia. Per fortuna Jenson non si arrende mai, e lancia importanti segnali al suo team che, molto spesso, gli ha preferito un Perez oggi in lotta nelle retrovie.
Felipe Massa e Romain Grosjean - voto 6: Sono, forse, le "pecore nere" dei loro team. Rimangono indietro, fin dai primi giri, e sono attardati sul single lap. Ogni tanto qualche sorpasso e tanta tanta attenzione ad eventuali forature ed incidenti. Gara anonima.
Tra due settimane c'è Monza, c'è l'Italia. La Ferrari ha l'ultima occasione per ridar vita e speranza a questo campionato che, ancora una volta sembra aver imboccato la via delle lattine blu.