Il team Lotus potrebbe essere cosiderato come la Cenerentola dei top teams, che con un budget dimezzato rispetto a Ferrari e Red Bull si sta dimostrando in grado di poter dire la propria ed ambire sempre al trionfo finale. E' successo anche nel GP di Spagna dove Kimi Raikkonen ha impensierito fino all'ultimo Fernando Alonso, fermatosi una volta in più.
Questa volta la carta della sosta in meno ha tratto in inganno la Lotus stessa, che con 4 soste avrebbe potuto lottare fino in fondo. Nonostante ciò sarebbe sbagliato parlare di errore strategico del muretto; piuttosto ha giocato un ruolo importante in questa “sconfitta” l'essersi trovato ad inizio stint sempre in mezzo al traffico. Di “sconfitta”, invece, si può parlare per Romain Grosjean, l'altra faccia del box che ha dovuto interrompere anzitempo la sua gara per colpa di una rottura improvvisa alla sospensione destra.
Le ragioni di tanta competitività stanno al posteriore: La E21 è stata progettata intorno alle Pirelli, non semplicemente adattata, e questa è probabilmente il suo punto di forza. Si basa su un concetto simile alla sorella maggiore, concepita per risentire al minimo dell'impatto con l'aria, ma presenta una sospensione posteriore di nuova concezione con due biellette e due ammortizzatori rotanti grazie ai quali l'assetto è sempre perfettamente bilanciato in relazione alle asperità del tracciato. Ne giova il degrado gomme, minore rispetto a tutte le altre monoposto; un importante punto a favore nella Formula 1 sempre più legata alla durata degli pneumatici.
Raikkonen ritiene di aver perso molte chances di vincere dopo lo start. “Oggi era impossibile contrastare Fernando, la macchina andava bene ma abbiamo completamente sbagliato la partenza e questo è stato decisivo. Mi consolo guardando il campionato, soltanto 4 punti mi separano da Sebastian; farò di tutto per recuperarli nel minor tempo possibile”.
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