A giugno 2020, nel post lockdown la Fiorentina si classifica al decimo posto e raggiunge una meritata salvezza. In panchina siede Giuseppe Iachini, subentrato a Montella in crisi di risultati.
Vincenzo Montella fu il primo allenatore della gestione Rocco Commisso. Il nuovo Presidente viola, infatti, scelse di puntare su di lui quando rilevò la società gigliata salvo poi doversi ricredere e dover accontentare la piazza. Tutti, infatti, chiedevano la testa dell'ex Areoplanino. Quella sembrava potesse essere la soluzione buona per ripartire.
Dal canto suo il buon Iachini in quel momento era più disoccupato di tanti italiani in questo momento e dunque non gli deve essere sembrato vero quando, memore dei trascorsi in maglia viola, gli è stato proposto di sedere sulla panchina di Montella. "Picchia per noi Beppe Iachini" era il coro che si levava dalla curva Fiesole al suo ingresso in campo. Non ci voleva uno scienziato a capire che il punto di forza della squadra non sarebbe stato il bel gioco.
Adesso siamo a novembre 2020, ancora in pieno lockdown, con ancora la piazza fiorentina che non vede altra soluzione che cacciare l'allenatore, ossia Iachini, che sostituì Montella, "che al mercato mio padre comprò" direbbe Branduardi.
"Quindi tutto è cambiato perchè nulla cambi", tanto per continuare con le citazioni. Il cambio di allenatore come panacea di tutti i mali, soluzione che dovrebbe far scomparire qualsivoglia problema e risolvere i problemi della squadra.
Ma vediamola questa squadra, perchè se è vero che Iachini non darebbe un gioco neanche agli omini del Subbuteo, è vero anche che è stupido chiederglielo. "Picchia per noi Beppe Iachini", ricordate? Non "Falla girare Beppe Iachini".
Dunque, il reparto portieri è discreto. Dragowski è cresciuto molto nelle ultime due stagioni e Terracciano è più che un rimpiazzo. In difesa invece la società doveva intervenire con qualche innesto già pronto per il nostro campionato. Quarta viene dal River Plate ma ha bisogno di tempo per abituarsi alla Serie A. Pezzella doveva essere la sua "chioccia" ma per il momento non riesce a giocare per più di mezz'ora figurarsi a fare da chioccia per il nuovo arrivato. Per il resto Caceres non è più un giovane indios, Venuti e Lirola sono giovani ma decisamente modesti, Igor un oggetto misterioso come il nuovo arrivo Barreca. In mezzo a tutto questo Milenkovic è l'unico profilo di spessore insieme ad un Biraghi che, per adesso, sembra un altro dopo una stagione all'Inter.
Il centrocampo invece è passato dall'essere quel reparto in cui si era costretti a far giocare Cristoforo per mancanza di alternative, all'essere un reparto pieno di giocatori ma sprovvisto di chi si possa occupare della gestione del pallone. Non so se avete mai giocato a Pc Calcio, il gioco manageriale. Acquistavi tanti giocatori a caso pensando che poi in qualche modo li avresti schierati. Ecco, la sensazione è la stessa. Giocatori avanti con l'età che dieci anni fa avrebbero fatto la differenza (Bonaventura e Borja Valero), giovani che non avrebbero trovato spazio a Sassuolo e Bologna (Pulgar e Duncan), ritorni dai prestiti che non si è riusciti a piazzare (Saponara). Poi fortunatamente, in mezzo a tanta mediocrità ci sono anche Castrovilli e Amrabat. Giocatori giovani, già pronti e di spessore. Il futuro ci dirà se saranno pilastri o plusvalenza ma il presente è tutto loro.
Infine il reparto offensivo. Cutrone, Vlahovic, Kouamè che messi insieme forse segneranno quanto un numero nove vero. Il primo giocatore "iachinesco", tanta grinta ma poco gioco. Il secondo è un 9 tipico che la Fiorentina deve cercare di non bruciare perchè potenzialmente è un top, infine Kouamè che, se non si fosse rotto a Genoa non sarebbe mai arrivato a Firenze (era diretto in Premier). Dunque buon potenziale ma nessuno è abbastanza pronto per reggere l'intera baracca con i suoi gol. L'unico sarebbe Ribery, immortale e infinito ma da centelinare vista la forma fisica non ottimale. Vedremo Callejon proveniente dal Napoli, probabilmente il miglior profilo sul mercato dopo la partenza di Chiesa, ma anche lui non assicura valanghe di reti.
Alla luce di questa disamina mi pare eccessivo dare troppe responsabilità alla guida tecnica che nel calcio conta si e no un 40% sui risultati. Iachini non avrà dato un gioco alla Viola ma anche la squadra è mediocre anche se a sentir qualche giornalaio sembra che ai campini si allenino Rashford, Sancho e Aguero.
La verità quindi è una grande utopia che sta nel mezzo e per un progetto appena partito appare eccessivo pretendere la qualificazione in Europa. Del resto nelle ultime due stagioni la salvezza è arrivata soltanto nelle ultime giornate, la salvezza. I passi in avanti però ci sono, magari non saranno quelli che la tifoseria vuole ma sono ben visibili anche al di fuori del terreno di gioco.
Dunque armiamoci di pazienza e prepariamoci ad un campionato di galleggiamento. Poi se una tra le prime sette sbaglia la stagione vediamo di approfittarne ma la vedo dura anche se mi auguro di sbagliarmi. A giugno poi ci si guarderà nelle palle degli occhi e con le altre, di palle, ammetteremo quello che vogliamo essere da grandi senza dimenticarsi che "per vincere ci vogliono i giocatori" ma anche per arrivare settimi.