Sarri è stato esonerato dopo solo un anno dalla guida dei Campioni d'Italia. Una decisione presa dopo la partita contro il Lione, arrivata a cielo tempestoso alla Continassa. Più che la notizia fa riflettere il modo: repentino e schietto con il presidente Agnelli che si è messo in prima persona.

I malumori in casa Juventus erano chiari: il Sarrismo non è mai arrivato, il bel gioco tanto atteso latita e la difesa della Juventus sembra un colabrodo. Sarri ha fallito: il nono scudetto consecutivo rimane un contentino per la Juventus ferita. Il Lione era il crocevia in positivo e negativo, ma è stato negativo. 

Sarri paga per errori non solo suoi, ma in parte ne ha fatti: continuare ad insistere con Bernardeschi è stato volersi suicidare, la gestione di Pjanic errata e la Juventus perde un buon regista, CR7 ha giocato da solo senza Dybala e Higuain ha mostrato di essere debole. Le cessioni di Mandzukic e Emre Can sono state deleterie e insensate e Agnelli potrebbe far cadere altre teste, anche se per ora Paratici e Nedved sembrano confermati.

Il toto allenatore è partito: il sogno dei tifosi rimane Zidane, ma la pista è complicata. Il ritorno di Allegri potrebbe essere preso in considerazione, ma i nomi caldi rimangono due: Pochettino, nome che ad Andrea Agnelli piace ed occhio a Simone Inzaghi. Pirlo traghettatore ipotesi che appare surreale per una squadra non abituata a fare questi tipi di ragionamento, ma le prossime ore potrebbero essere davvero bollenti.