La Sampdoria continua a vivere stagioni altalenanti e con trame simili le une alle altre. La squadra ogni estate viene privata dei suoi giocatori importanti come Zapata, ma riesce sempre a mettere a referto una stagione con salvezza tranquilla. Ad un certo momento della stagione, era pensabile una Samp da zone alte europee: la squadra girava bene, a Marassi passare era molto difficile e le stesse grandi squadre sono crollate tipo Milan. A metà del ritorno, qualcosa è cambiato: la doppia sconfitta contro il Torino tra andata e ritorno e perdita varia di punti in trasferta ( su campi anche abbordabili) ha distrutto il lavoro di Giampaolo. L'allenatore blucerchiato non è riuscito a rimontare i pezzi di una macchina perfetta e il nono posto dimostra la discesa di una Sampdoria che poteva e doveva ambire alle prime otto.

La classifica è bugiarda per la squadra della Lanterna, la quale nella prossima stagione deve partire con ambizione europea e non rovinare questa ossatura: la rinascita di Defrel, il Caprari versione Pescara e il Ramirez dei bei tempi devono essere dei punti di partenza come la rinascita di Saponara, acquisto mai apprezzato per demeriti di Giampaolo. A proposito dell'allenatore doriano, attenzione al suo futuro e al malumore espresso post Chievo: il mister ligure vorrebbe una squadra che vince e non una squadra che perde così tanto e qui la palla passa alla società.

Le continue voci di vendita di Ferrero, le non smentite da parte della sede di Corte Lambruschini farebbero pensare a qualche trattativa, da noi accennata qualche tempo fa, ma che non trova reali riscontri al momento. Se la Sampdoria fosse davvero in procinto di essere ceduta a qualche fondo straniero, tutte le carte anche del mercato andrebbero a cambiare. La certezza bella e indissolubile di questa squadra è l'eterno Fabio Quagliarella: 26 gol per lui, capocannoniere del campionato nell'anno dell'arrivo di Ronaldo e Icardi, un giocatore che ha dimostrato di essere lui ancora una volta la Sampdoria. Non si sa se le strade del mercato lo porteranno lontano dall'Acquario e dalla focaccia e dal pesto, magari verso quel Vesuvio e quel meraviglioso golfo che tanto ama ed è casa sua, ma la gente della Sampdoria non lo dimenticherà mai: l'amore e l'orgoglio di Fabio di vestire la maglia più bella del mondo (lo dice una recente statistica sulle maglie delle squadre di calcio), l'affetto della sua gente e la visione del mare di Liguria non sono elementi facili da scordare, perché l'affetto e il tifo di tifosi veri e passionali come quelli della Sampdoria in uno stadio come il Luigi Ferraris di Genova, quartiere Marassi, lo stadio e il campo più inglese di Italia, non lo trovi da nessuna parte.

Il cuore della Sud e il cuore di Quagliarella battono per la stessa cosa: il bene della Doria e Fabio è la Sampdoria, come uomo e come capitano. La palla passa a Ferrero, ad una società che deve tutelare questo giocatore e tenerlo a chiudere la carriera li, a vedere la Lanterna, con i suoi tifosi, quelli che lo amano e mai lo hanno criticato od offeso quando è andato via la prima volta da Genova. Con lui Defrel, Ramirez, Praet e Linetty sono quelli che devono ridare lustro alla Sampdoria, quelli da cui ripartire. Bocciati nessuno o almeno nessuno in manira grave: rimandato Sala e Colley per qualche fallo di troppo del giocatore belga in particolare, ma la Doria ha la squadra per ripartire e sognare una stagione prossima da veri protagonisti.

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