Arrivato alla Lazio per il progetto. Questo il discorso di Joaquin Correa, che a La Gazzetta dello Sport ha parlato di Lazio e di campionato: "Sono venuto alla Lazio perché mi ha convinto il progetto. A Siviglia stavo bene ma cercavo una nuova sfida e questa in biancoceleste mi ha convinto da subito. Sicuramente mi piace la Lazio perché ci ha giocato Veron. Ma più in generale la Lazio ha sempre avuto molto seguito in Argentina, soprattutto in quegli anni in cui giocava Veron. Io ero ancora piccolo, ma mio padre la seguiva in televisione come tantissimi argentini. Lui mi ha insegnato tutto, come calciatore e ancora di più come uomo. All’Estudiantes è stato prima mio compagno di squadra, poi allenatore e infine dirigente. Ed è stato lui a farmi approdare in Europa, cedendomi alla Sampdoria. Se sono qui il merito è suo".
L'ex Sampdoria ha parlato poi dell'obiettivo stagionale: "La rosa è molto competitiva, ci sono 5-6 squadre molto forti, ma penso che la Lazio possa arrivare tra le prime quattro. So che negli ultimi anni ci è andata più volte vicina, perché anche in Spagna seguivo il campionato italiano. Credo che la Lazio lo meritasse. E questo deve essere una motivazione in più per centrarla quest’anno".
Il ragazzo ha detto la sua anche sul proprio momento di forma: "Devo migliorare soprattutto nella fase difensiva. Ma in generale un calciatore può sempre migliorare in tutto, anche nelle cose che riescono già bene. Sono qui per fare la mia parte. Spero di riuscirci nel migliore dei modi. Sono soddisfatto perché, anche se conoscevo già la Serie A, non era facile inserirsi subito. Devo ringraziare l’ambiente laziale. Tante panchine? Credo sia normale, quando si arriva in una squadra nuova, dover fare un passo alla volta. Però io, come tutti, voglio giocare sempre. Dipende però solo da me convincere" ha concluso.