La Juventus va. La Serie A sta riservando non poche difficoltà a tutte le altre big, ma nonostante ciò i bianconeri hanno collezionato quattro vittorie su quattro in un avvio di campionato che la dice lunga sulla loro voglia di continuare a dominare. Ieri l'ultimo successo, per 2-1 ai danni del Sassuolo, e di conseguenza tanti altri sorrisi per Max Allegri ed i suoi.
I torinesi, "ufficialmente" in campo con un 4-3-3, hanno in realtà optato per un 4-3-1-2 con Dybala alle spalle del tandem Mandzukic-Ronaldo. Una maniera per pressare naturalmente ed a uomo il triangolo di costruzione avversario (formato da Locatelli, Marlon e Ferrari), al contempo garantendo un'abbondanza di linee di passaggio nella zona centrale del fronte offensivo. In realtà quest'ultimo vantaggio, a causa di una prestazione non positiva della Joya, non è stato sfruttato appieno e perciò la soluzione preferita dei campioni d'Italia è stata l'azione sulle fasce, dove le continue sovrapposizioni dei terzini - che con questo sistema hanno il ruolo di dare ampiezza - hanno portato a tante situazioni favorevoli. Così arriviamo ad uno dei primi punti di giornata, vale a dire la strepitosa condizione di Joao Cancelo. Schierato all'ultimo secondo a causa di un fastidio muscolare rilevato da De Sciglio, l'ex interista si è fatto trovare pronto e ha proposto l'ennesima prestazione di grande qualità in avanti, distinguendosi per un'ottima prova anche nella fase difensiva (5 contrasti su 5 vinti più un intercetto e 2 spazzate). Nel finale uno spezzone anche a sinistra per il portoghese, a mostrare anche la sua versatilità. Dei suoi difetti ha parlato Allegri dopo la partita: forse il ragazzo dovrebbe concedersi meno leziosismi. Ma va benissimo anche così.
Da un lusitano ad un altro che ha preso tutte le copertine. Ovviamente ci riferiamo a Cristiano Ronaldo, finalmente decisivo in termini di reti con una bella doppietta. Il cinque volte Pallone d'Oro, in generale, sta affinando al meglio la sua intesa con i compagni e sembra trovare nuovi riferimenti ogni volta che calca il campo. Anche in termini di condizione fisica il numero 7 sembra essere in netta ascesa, con questa ansia (menzionata da lui stesso) da zero gol finalmente superata. E parlando sempre di neo-arrivati, c'è anche un Emre Can che ha svolto bene il compito di mediano in una gara comunque favorevole alle sue caratteristiche. Il tedesco ha saputo guidare il pressing dei padroni di casa ed ha toccato 55 palloni, segno comunque di un buon apporto alla manovra, confermato anche dall'assist nell'occasione che ha portato al virtuale 2-0. Per lui ci sarà magari da lavorare su un'eccessiva irruenza in alcune situazioni, ma la materia prima è di primissima qualità.
C'è poi qualche nota dolente, nel contesto felice di questo avvio stagionale bianconero. Ad esempio, c'è una fase difensiva ancora una volta non convincente: con quello di Babacar sono 4 i gol subiti in 4 sfide, ma la cosa che allarma di più è che tre di queste marcature sono arrivate sugli sviluppi di cross dalla fascia (l'altra su rigore), azioni che teoricamente non dovrebbero essere di difficile lettura. Ieri è stata nuovamente l'accoppiata centrale a perdersi banalmente l'avversario, con Bonucci che appare ancora non perfettamente reinserito con quelli che erano stati i suoi vecchi compagni. In generale, continua ad essere una certa mancanza di continuità nei novanta minuti il problema principale di Madama, squadra praticamente ingiocabile per chiunque in Italia a ritmi alti ma che aldilà di sporadiche folate non riesce ancora a gestire come dovrebbe i momenti dei vari duelli. Su questo punto certamente Allegri tornerà molte volte.
E ciò vale ancor di più ora che la Juve si approccia ad affrontare la prima giornata della fase a gironi della Champions League. L'appuntamento è mercoledì sera a Valencia e la sfida potrebbe già risultare decisiva per i torinesi, specie nel caso in cui venissero conquistati i tre punti. Il Mestalla sarà sicuramente teatro di un test interessante per capire a che punto è davvero la squadra, in un percorso appena iniziato e che la Serie A non sembra in grado di intralciare.