Tempo di sfide fra le Nazionali e tempo di conferenze stampa. Ha parlato questo pomeriggio Jorginho riguardo a vari temi riguardanti la sua carriera ma anche riguardanti la Nazionale.

PREMIER LEAGUE - Inevitabili le domande sul suo ambientamento in nel Regno Unito e nella massima competizione del calcio britannico senza tralasciare il suo passato in Italia e a Napoli: "La Premier è un bel campionato e sicuramente ho notato che rispetto all'Italia c'è una differenza a livello di ritmo e di fisicità e mi piace molto giocare in Inghilterra. La prima impressione è ottima; l’atmosfera che si respira negli stadi inglesi è ricca e carica di fascino, senza parlare delle strutture. Ma quando passi da una realtà come quella di Napoli è abbastanza complicato non lasciarci qualcosa; mi mancano i miei amici, mi manca il sole, il cibo e il calore della gente ma anche tante altre cose".

GESTIONE SARRI E STRUTTURE - "Sarri rimane sempre lo stesso perché è complicato cambiare e lui fa fatica a cambiare; un uomo ha le sue abitudini e viene incontro a noi giocatori e i risultati si vedono e sono evidenti - rivela il centrocampista ex Napoli e Hellas Verona aggiungendo anche la sua opinione riguardo al passo in avanti del campionato inglese rispetto a quello italiano - Si dovrebbe vivere per capire la differenza perché è molto complicato tentare di spiegarlo a parole - spiega l'azzurro - Ma forse tutto diventa molto più chiaro quando si arriva in un centro d'allenamento che possiede circa 38 campi di calcio. Bisogna vederlo con i propri occhi, c'è poco da fare".

NAZIONALE - Si è tanto parlato dell'importanza che assumerà Jorginho in questa nuova Nazionale targata Roberto Mancini: "Penso che sia davvero una bella cosa sentirselo dire - dice il centrocampista - ma resta solamente uno stimolo in più per me perché è bello e mi da la carica, quindi non chiamatela la Nazionale di Jorginho; ma più in generale posso affermare di aver ritrovato un gruppo che sta bene insieme e che si diverte. In Nazionale c'è sempre molto più entusiasmo e resto sono ottimista per il futuro perché si può veramente pensare di tornare a vincere presto e perché, ora, i presupposti ci sono. Per quello che ho visto al Mondiale, fra l'altro, posso dire che non siamo così lontani dai migliori". 

COMPAGNI DI SQUADRA - "Giorgio Chiellini capitano? Sì, è un grande giocatore con una grande esperienza e lo ascoltano tutti. Resta un nostro punto di riferimento. I suoi problemi con Mario Balotelli? Sinceramente ho visto solo cose positive anche fra loro due, a testimonianza del fatto che l'atmosfera è davvero molto bella".

ADDIO AL NAPOLI E SERIE A - Il centrocampista azzurro non si nasconde e parla anche dei motivi del suo addio alla città partenopea: "Il mio addio al Napoli? Quando un giocatore lascia una squadra bisogna sempre considerare un insieme di cose; ci siamo accordati per il bene di tutti. Ma io resterò sempre un tifoso del Napoli e resto certo del fatto che farà molto bene anche assieme a Carlo Ancelotti, nonostante sia un tecnico totalmente diffente da Sarri - riguardo al suo pronostico sulla futura vincitrice dell'attuale Serie A - Non posso negare che la Juve è fortissima, soprattutto ora che è arrivato Cristiano Ronaldo ma il campionato resta lungo e la Serie A è sicuramente uno dei tornei più belli e difficili del mondo. Ci sono campioni che aiutano ad accrescere l'appeal del campionato italiano dove non escludo un mio ritorno in futuro".