Chiamatelo anche il Sassuolo di Roberto I. Dopo alcune esperienze poco fortunate, il tecnico ex Palermo e Benevento sta smentendo tutti i suoi detrattori, costruendo un gruppo coeso e togliendosi grandi soddisfazioni. Nel silenzio generale, il Sassuolo sta infatti confermandosi come una delle formazioni più arcigne da affrontare, capace di mettere alle corde Inter e Genoa e di acciuffare il pari contro il Cagliari. Dopo tre turni, i neroverdi volano alto, secondi in classifica ed a soli due punti dalla Juventus prossima avversaria. Un risultato davvero insperato, per il Sassuolo, che nella scorsa stagione ha rischiato seriamente di scendere di categoria a causa delle cattive gestioni targate Bucchi e Iachini.
Differentemente dalle precedenti gestioni, De Zerbi ha avuto la fortuna di non dover dimostrare niente se non un minimo di punti per la salvezza. Condizione fondamentale per lavorare in tutta tranquillità e per dialogare serenamente con la dirigenza sul mercato. Comprendendo poi le qualità dei suoi ragazzi, il tecnico ex Benevento ha abbandonato gli esperimenti tattici dei suoi predecessori, plasmando la rosa su quel 4-3-3 che tanto bene si adatta alle caratteristiche dei calciatori di talento neroverdi, Berardi e Di Francesco su tutti. Senza l'ingombrante presenza di Politano, il calabrese ha finalmente potuto mostrare tutto il suo talento, diventando uno dei trascinatori delle prime gare.
Il gioco veloce e verticale di De Zerbi ne ha poi esaltato le doti, complice anche l'inserimento in rosa di Kevin-Prince Boateng. Il calciatore ghanese è stata la classica chiave di volta tattica, per il Sassuolo: da falso nueve o da esterno nel 3-4-3, Boateng ha dimostrato un grande senso della posizione ed una pericolosità simile a quella vista ai tempi del Milan. Non sappiamo fin quando "funzionerà" la cura-De Zerbi, ciò che è certo è che, differentemente dalla scorsa stagione, il Sassuolo ha trovato un'identità simile a quella che aveva con Eusebio Di Francesco.