Stavolta non sarà facile come bere un bicchiere d'acqua, tutt'altro. L'immagine è quella del gol di Dries Mertens che chiuse la gara d'andata dello scorso anno all'Olimpico di Roma: pallonetto perfetto da posizione defilata, Strakosha battuto e partenopei corsari. Il Napoli che si presenta ai nastri di partenza della nuova stagione ospite della Lazio di Simone Inzaghi, non porta più il vessillo sarriano bensì quello di Carlo Ancelotti, chiamato non solo a ripetere la stagione scorsa - quella dei record, dei 91 punti - in termini di risultati e, perché no, a fungere da valore aggiunto ad una rosa che è rimasta, dopo un mercato in sordina, sommariamente la stessa. Esperienza internazionale e successi a non finire nel curriculum del tecnico reggiano, mai chiamato tuttavia ad una sfida come quella dei napoletani.
Il nuovo corso azzurro porta dunque con sé l'immagine di un Carlo Ancelotti apparentemente sereno e sicuro della rosa a sua disposizione: lo ha confermato nella giornata di ieri, in conferenza stampa, ribadendo che la primissima priorità era quella di consolidare l'ossatura della squadra dei record, alla quale è sfuggito lo Scudetto per un soffio, e puntellarla con qualche innesto di valore. In tal senso sono arrivati Verdi, Fabian Ruiz, Meret ed Ospina su tutti, oltre all'incognita Malcuit e a Karnezis, relegato dopo l'arrivo del colombiano nel ruolo di terzo portiere - ma titolare stasera. Il Napoli è fatto, apparentemente completo, ma con qualche dubbio di troppo legato agli infortuni - passati - di Ghoulam e Milik, ai quali soltanto il campo potrà rispondere in maniera positiva o meno. Tempo al tempo.
Tempo ad Ancelotti, necessario. Quello che servirà per far assimilare dettami notevolmente differenti da quelli del predecessore. Nelle amichevoli - fatta eccezione per la fase difensiva - si è visto un uso molto più accentuato dei cambi di gioco repentini da una fascia all'altra, così come la posizione dei due "trequartisti" molto più accentrata rispetto alla versione esterni d'attacco con Sarri. E' un Napoli che cambia pelle, cambia muta, ma che non cambia nella sostanza: solido, compatto, quadrato; quantomeno nelle idee di Ancelotti. Il tutto prima di sfruttare l'immensa qualità offensiva degli interpreti a disposizione. Un primo banco di prova lo si avrà già a partire da stasera - e settimana prossima al San Paolo contro il Milan - quando la Lazio - altrettanto solida e quadrata - fornirà il polso della situazione al tecnico di Reggiolo. Un esame, il primo, decisamente probante.
Le ultime dai campi
Inzaghi deve fare a meno degli squalificati Lucas Leiva, Lulic e Patric. Al posto del brasiliano, in cabina di regia, Milan Badelj, il quale sarà spalleggiato dai soliti Parolo e Milinkovic-Savic nel centrocampo a tre dei laziali. Marusic a destra, con Caceres dalla parte opposta chiamato più a difendere (sui tagli di Callejon) che offendere. Luiz Felipe, Acerbi e Radu a protezione dei pali difesi da Strakosha, mentre davanti il solito duo formato da Luis Alberto e, chiaramente, Ciro Immobile.
Risponde Ancelotti con il classico albero di Natale. Nessun dubbio né in porta, dove giocherà Karnezis, né per quanto riguarda il quartetto difensivo, composto da destra verso sinistra da Hysaj, Albiol, Koulibaly e Mario Rui. Certo di un posto in mediana è soltanto Allan, mentre sia Hamsik che Fabian Ruiz si giocheranno la maglia da titolare con Diawara e Zielinski. Attacco guidato dalle giocate di Lorenzo Insigne, il quale sarà chiamato ad imbeccare sia Callejon dalla parte opposta che Arkadiusz Milik centralmente. Il polacco parte titolare alla prima, forte di una migliore condizione fisica rispetto a Dries Mertens, arma spacca-gara in uscita dalla panchina
Le probabili formazioni
Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Marusic, Parolo, Badelj, Milinkovic-Savic, Caceres; Luis Alberto; Immobile. A disposizione: Proto, Guerrieri, Wallace, Bastos, Basta, Durmisi, Murgia, Bruno Jordao, Cataldi, Correa, Caicedo, Rossi. Allenatore: Inzaghi.
Napoli (4-3-3): Karnezis; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Hamsik, Fabian; Callejon, Milik, Insigne. A disposizione: Ospina, Contini, Maksimovic, Malcuit, Chiriches, Luperto, Diawara, Zielinski, Rog, Mertens, Ounas, Verdi. Allenatore: Ancelotti.