Uno dei giorni più importanti ed emozionanti del nuovo corso del Milan targato Ellliott è arrivato: Paolo Maldini è di nuovo rossonero. Accompagnato dal presidente Paolo Scaroni e dal direttore tecnico Leonardo, l'ex Capitano si presenta ancora ai suoi tifosi: "Non ho mai detto di no prima di poterne parlare. Un anno e mezzo non siamo nemmeno riusciti a definire il ruolo e dunque ho lasciato perdere con la proprietà cinese. Oggi è diverso: Leonardo mi ha chiamato, ho parlato con la proprietà che mi ha esposto il progetto ed ho accettato".
Il numero uno poi chiarisce il ruolo di Maldini: "Sarà di supporto a tutta l'area sport del Milan e non solo", mentre l'ex difensore sottolinea cosa lo ha spinto a tornare: "Con Leonardo siamo amici. Lui è stato fondamentale, le persone fanno la differenza. Mi ha chiamato 20 giorni fa e non abbiamo avuto molto tempo. Ho incontrato la proprietà a New York ed abbiamo chiuso in tempi rapidi".
Su come svolgerà il ruolo: "Sono diventato un chiacchierone rispetto a prima, ma la mia attitudine sarà la stessa che avevo da giocatore".
Anche Leonardo racconta come si è arrivati all'accordo: "Avere Paolo qui mi rafforza come ruolo nella società, è un valore aggiunto unico. Il suo sì c'è sempre stato".
Lo stesso Maldini definisce meglio quali saranno i suoi compiti: "Prima squadra, giovanili, mercato e rapporti squadra-allenatore. Io e Leonardo condivideremo ogni aspetto, avremo le stesse mansioni".
Sulle sensazioni che prova al ritorno: "Le responsabilità sono molte, è bellissimo tornare in un club che fa parte della mia vita".
Scaroni lascia sottintendere che a breve tornerà anche Gandini e che è partita da lui l'idea di riportare vecchie glorie in società: "Sembra che campioni come Maldini e Leonardo non abbiano mai lasciato il club".
Leonardo rivela che di contatti ce n'erano già stati quando il brasiliano era al Paris Saint-Germain: "Sì è vero, siamo sempre stati in contatto. Abbiamo fatto un percorso insieme e per me è naturale avergli proposto un ritorno qui".
Maldini è convinto che questa società sia solida e parla di mercato: "Dobbiamo stare attenti ai paletti del Fair Play Finanziario. A me è stato garantito che il progetto sarà a medio-lungo termine e per me questo è fondamentale".
L'obiettivo è chiaro: "Cercheremo di migliorare la squadra. Da qui a fine mercato si saprà sicuramente qualcosa".
Maldini è rimasto lontano dal calcio per più di 9 anni: "C'è sempre qualcosa in evoluzione, qualcosa che passa di moda o che resta, ma rispetto al 2009 non ho visto grossi cambiamenti a livello tecnico-tattico".
Per il Capitano mai dimenticato c'è anche un altro obiettivo: "Voglio ripristinare il senso d'appartenenza e la voglia di lottare per un obiettivo comune".
Leonardo poi si sofferma sulla questione mercato: "Le trattative le facciamo noi, in attesa di un ds. Ora dobbiamo stare attenti al FFP. L'operazione con la Juve ci ha dato tanto e siamo dentro ai paletti, ma non possiamo pensare ai top, a meno di miracoli. Sarà un percorso graduale. Milinkovic-Savic è un sogno, ma non è fattibile".
Per Maldini non c'è da ricucire nulla con i tifosi: "Con loro il rapporto è stupendo", mentre sul suo inizio di carriera da dirigente: "Sono qui per imparare e dare tanto, sarò giudicato per quello che farò". In tema di calciatori dice: "Mi ha impressionato la parabola di Cutrone, è incredibile. Sulla coppia Caldara-Romagnoli penso sia quella più promettente, insieme a Rugani, in tema italiano. Donnarumma? Ha avuto tante pressioni, secondo me ha risposto bene".
Maldini ritrova, oltre a Leonardo, anche Gennaro Gattuso: "Ci conosciamo bene, sarà bello. Ci capiremo con uno sguardo. Rino è un punto di riferimento, la sua conferma non è mai stata in discussione".
Ancora Leonardo sulla questione mercato, in campo e fuori: "Suso non andrà via, Rabiot l'ho seguito fin dall'inizio della sua carriera, ma non c'è nulla. Adoro Kakà, è il mio pupillo. Potrebbe tornare come dirigente, sarà vicino a noi per imparare ma non c'è nulla di definito".
Infine altre parole sulla squadra di Maldini: "Ho avuto la fortuna di giocare con Baresi, Tassotti, Costacurta e Galli, oggi i Caldara e i Romagnoli sanno stare al Milan e possono fare bene. Quello che posso fare io è parlare con loro, ma stiamo parlando di ragazzi che hanno l'età per tirare fuori il meglio di loro. Chi guiderà il settore giovanile? lo vedremo nei prossimi giorni".