La nazionale campione in carica è uscita sconfitta (e malamente) dalla prima uscita contro il Messico. L'unica delle big a non conquistare neanche un punto è anche la prima a rischiare l'eliminazione, nonostante l'Argentina si stia impegnando per prendersi tutta la scena negativa. Low però non dovrà ripensare al passato, ma soltanto al match di stasera contro la Svezia che si giocherà alle 20.00 al Fisht Stadium di Sochi. L'imperativo è vincere ovviamente, ma non sarà facile per Low ridare energia ad una squadra apparsa troppo svogliata e priva di stimoli nelle ultime uscite (considerando anche le amichevoli pre mondiale).
Anche perché di fronte a sé trovevrà la Svezia, squadra in piena lotta per la qualificazione dopo l'1-0 rifilato alla Corea del Sud. La vittoria darebbe la certezza (quasi) matematica della qualificazione agli ottavi alla squadra di mister Andersson, ma è facile immaginare che cercheranno in tutti modi di ottenere almeno un pareggio, risultato che comunque li favorirebbe non poco. Le statistiche non possono che favorire i campioni in carica, imbattuti da 11 partite contro la Svezia. Ad ogni modo, la fisicità degli svedesi potrebbe mettere in difficoltà l'organizzazione tedesca, mai fragile come oggi.
Entrando più nel particolare, ci sono degli accorgimenti evidenti dal quale Low non può esimersi. Se rimanesse la difesa a 4, non può permettersi di giocare con Kimmich così alto, sebbene gli svedesi non siano rapidi come il Messico, altrimenti rischia di essere punito ogni qualvolta gli avversari recuperano palla. In secundis, il centrocampo Khedira - Kroos ha sofferto tantissimo nell'apertura e l'inserimento di Gundogan potrebbe non essere così fantasioso. Ad ogni modo, la difesa a tre potrebbe essere la soluzione a tutti i problemi, con Ginter a fianco di Hummels e Boateng in 3-4-2-1 con larghi Brandt e Hector. Dietro Werner, che difficilmente verrà insidiato da Gomez, potrebbero agire Ozil e Draxler, anche se è davvero difficile pensare che Low possa privarsi di Thomas Muller. Per questo continua a tenere testa il 4-2-3-1, con Reus che scalpita per un posto ma difficilmente lo otterrà dall'inizio.
Dall'altra parte del campo il piano tattico sarà più semplice. Per diversi minuti vedremo il classico bus parcheggiato di fronte alla porta, ammesso che la Germania riesca a imporre il proprio giro palla. Gli svedesi dovranno attaccare in massa in determinati momenti, se gli avversari dovessero risultare ancora una volta deboli sulle ripartenze. Là davanti però stanzieranno Berg e Toivonen, motivo per cui qualsiasi calcio d'angolo o punizione dovrà essere guardata con estrema attenzione da Boateng e compagni. Un eventuale gol dei favoriti tedeschi nei primi minuti costringerebbe la Svezia ad alzarsi a un certo punto, e a quel punto la Germania avrebbe vita facile. La formazione rimane quella classica, con il 4-4-2 prettamente difensivo e i lanci lunghi per le punte che cercheranno di innescare gli esterni. Appuntamento alle 20 a Sochi, con la possibilità di un verdetto inatteso.