Mentre il Milan attende il responso della UEFA, la delegazione rossonera è alla ricerca di un socio di minoranza. La sentenza di Nyon determinerà la disponibilità economica dei rossoneri per costruire una squadra sempre più competitiva. Intanto Bank of America e Goldman Sachs stanno svolgendo funzione da intermediari con alcuni imprenditori. La dirigenza di via Aldo Rossi vorrebbe chiudere l’accordo definitivo con il socio prima di un eventuale ricorso al Tas, visto che l'esclusione dalla prossima Europa league sembra ormai certa, dato che la sentenza della camera giudicante dell’Uefa è legata all’assenza di elementi nuovi sul rifinanziamento del debito con Elliott.
Secondo l'edizione online del Sole24Ore Elliott avrebbe fatto il bonifico da 32 milioni e i soldi saranno domani sui conti del club di via Aldo Rossi e verranno usati qual'ora non arriverà il versamento proprio degli ultimi 32 milioni di euro per completare l’aumento di capitale sottoscritto dal presidente del Milan. Se venisse confermato, sarebbe la prima mossa del fondo americano per spodestare Mr Li, con il patron cinese che avrà poi a disposizione 10 giorni per rimborsare Elliott. Se Yonghong Li non troverà le risorse dovrà far entrare un investitore in società. Per il momento, l'unico nome possibile è quello sostenuto da Goldman Sachsil anche se l'identità è ancora segreta (si parlerebbe di i un magnate americano da 4 miliardi di dollari di patrimonio ndr).
Se il presidente cinese non riuscirà a rimborsare Elliott scatterebbe la violazione del covenant e cioè con l’hedge fund di Paul Singer che subentrerebbe alla guida del Milan al suo posto presso il tribunale delle aziende del Lussemburgo.