Tra una settimana il Milan conoscerà la a decisione dell’Adjudicatory Chamber dell’Uefa in merito al Fair Play Finanziario. Come ha evidenziato la Gazzetta dello Sport, in casa rossonera filtra molto pessimismo. I cinque membri della camera giudicante si prenderanno 48/72 ore per poi emanare la sentenza definitiva, ma èmolto probabile che daranno la massima punizione esemplare ovvero escludere il Diavolo dalle coppe europee. 

Il club di via Aldo Rossi sta adottando ogni misura necessaria per convincere Nyon a cambiare idea per evitare l’esclusione dalla prossima Europa League. La UEFA non è convinta del  business plan non efficace del Milan e soprattutto della figura dell’azionista Yonghong Li che non convince affatto il massimo organo del calcio europeo. Come vi abbiamo raccontato ieri, il presidente cinese è alla ricerca di un socio di minoranza, ma i tempi sono troppo ristretti  per arrivare di fronte alla UEFA con una fideiussione bancaria come fonte di garanzia per il nuovo socio. Il patrone dei rossoneri è atteso da due importanti nodi questo mese: prima dovrà versare 32 milioni di euro di aumento di capitale previsto entro fine mesee poi dovrà pensare seriamente alla modalità di rifinanziamento dei 303 milioni di euro più interessi del deibot con Elliott Management Corporation.

Se da un lato i vertici del Milan ritengono che la Camera giudicante dell’Uefa escluderà la squadra milanista dalla prossima Europa League, allo stesso tempo, sempre come ha evidenziato la rosea, i dirigenti di via Aldo Rossi  ritengono di avere più chance di ribaltare la sentenza al Tribunale Arbitrale dello Sport che si esprimerà dopo circa una decina di giorni con una corte composta da tre arbitri: uno scelto dal Milan, uno dall’accusa (UEFA) e il presidente imparziale che avrà libertà decisionale. Se la decisione dovesse essere ribaltata, il Tas rimanderebbe il fascicolo a Nyon  che a quel aprirebbe un nuovo processo.

 

L'Europa del Milan si deciderà a Losanna con sentenza del TAS?