Tanti sprazzi di un talento che c'è, si vede, ed è innegabile. Ma i numeri della stagione di André Silva parlano chiaro - e parlano male: 24 presenze con soli due gol in Serie A, troppo pochi per giustificare quell'esborso da 40 milioni dell'estate scorsa. Ed oggi al Milan non resta che un grande dubbio su cosa fare del proprio numero 9 nel calciomercato, quando fra un mese sarà certamente in vacanza ad attendere notizie sul proprio futuro club.

Perchè intanto l'ex Porto disputerà il Mondiale in terra russa con la propria nazionale, il Portogallo campione d'Europa, mentre a Milano continueranno le riflessioni su di lui. La carta d'identità dice 22 anni, che sarebbe una di quelle età in cui una seconda chance si garantisce sempre; tuttavia, per un Diavolo in cerca di certezze più che di scommesse, la gioventù del proprio centravanti potrebbe essere considerata anche una mera fonte di denaro. Ed il nodo è proprio qui. C'è da capire se il ragazzo avesse bisogno più che altro di un po' di apprendistato, e che quindi ora sia pronto per fare una stagione di livello diverso, o se invece si tratti di uno dei tanti calciatori "più belli che utili", utilizzando una famosa citazione dell'Avvocato Agnelli.

Quindi ad ora c'è soltanto da aspettare. Il Milan seguirà con attenzione il Mondiale del proprio giovane attaccante, poi valuterà le richieste effettive. Al momento offerte concrete non ce ne sono, ma gli apprezzamenti arrivano da tutta Europa: si parla di Wolverhampton già da gennaio, più di recente anche Monaco e Galatasaray si sono fatti sentire. E la sensazione è che, in base al rendimento del portoghese in Russia, potrebbero arrivare offerte anche molto elevate nei numeri. In quel caso, verranno necessariamente prese in considerazione. Infine, un ultimo fattore chiave sarà il parere sulla vicenda di Rino Gattuso, che potrebbe anche portare alla scelta di un piano C, ovvero un prestito secco. Per permettere ad André di crescere, in silenzio, e poi riprendersi San Siro.