Il presidente del Milan Yonghong Li è a Milano da diversi giorni e l'obiettivo del numero uno rossonero sembra essere quello di accelerare sul rifinanziamento che la holding personale, Rossoneri Sports, ha contratto con Elliott per 180 milioni di euro. L'arrivo dell'imprenditore cinese in Italia è avvenuto con una copertura mediatica molto diversa dal solito, quando invece era annunciato con comunicati stampa e informazione molto dettagliate sui programmi di Li durante la sua permanenza a Milano.
Niente di tutto questo stavolta, con Li che ha evitato anche di muoversi intorno a Casa Milan o Milanello per qualunque ragione. Da quello che trapela sono state giornate intense, con incontri sparsi per tutta Milano alla presenza di Marco Fassone e di Han Li, gli unici altri due componenti del management rossonero coinvolti in questa fase della vita societaria del Milan. L'obiettivo dichiarato è quello di accelerare sulla questione rifinanziamento complessivo del debito, sia nella parte che riguarda il club, sia per quanto riguarda la parte legata alla holding personale di Li. Proprio quest'ultima è stato l'ostacolo principale fino a questo momento.
Marco Fassone, infatti, ha ribadito anche di recente come i problemi legati al rifinanziamento fossero più legati alla parte relativa al presidente che non a quella legata al Milan. Un'accelerata sul fronte Rossoneri Sports, si diceva, renderebbe tutto molto più semplice. E la sensazione è che qualcosa si stia muovendo. La UEFA è stata chiara da questo punto di vista: alla base della mancata concessione del settlement agreement al Milan, con conseguente rinvio alla camera giudicante e il rischio di essere esclusi dall'Europa League, c'è il mancato rifinanziamento del debito complessivo da 303 milioni di euro più interessi contratto nell'aprile 2017 per chiudere l'acquisizione del Milan da Fininvest.
Li sembra avere capito che non c'è più tempo per aspettare proposte migliori o diverse da quelle giunte fino a questo momento. È arrivato il momento di passare ai fatti, lasciando da parte parole, dichiarazioni pubbliche e attenzioni mediatiche. Una mossa, quella del presidente del Milan, che sembra essere anche una prima risposta alle richieste arrivate a lui e alla società in generale da parte dei piccoli azionisti del club, che nei giorni scorsi con una lettera aperta avevano espresso preoccupazione per la situazione nebulosa che continuava a persistere intorno a questa importante componente della vita del Milan fuori dal campo di gioco.