Era il 1988 quando Fiorella Mannoia cantava "I dubbi dell'amore", canzone in cui si raccontava delle scelte di una donna dopo un amore finito. Scelte consapevoli e decise, lontane da piagnistei ed auto-commiserazioni. Quando un amore finisce, qualsiasi esso sia, non si può che rialzarsi, mettendosi alle spalle il passato e guardando al futuro con positività. Separatosi dal Napoli, con cui ha vissuto anni fortemente intrisi di amore e passione, Maurizio Sarri ha alla fine capito ed accettato la conclusione degli eventi, che hanno portato il tecnico toscano lontano dalla panchina partenopea, ora occupata da uno come Carlo Ancelotti. Non certo il primo arrivato.
Riempita la valigia, l'ex tecnico dell'Empoli ha quindi subito cercato un'altra sistemazione, non nascondendo l'ipotesi di restar fermo un anno. Dopo settimane intere passate a parlare dello Zenit San Pietroburgo, sembra sempre più vicina la pazza-idea Chelsea, che regalerebbe a Sarri una panchina importante nel miglior campionato di calcio del mondo. Secondo le ultime news provenienti dall'Inghilterra, i blues sarebbero seriamente intenzionati ad assicurarsi le prestazioni del mago toscano, proponendogli un contratto importante ed una buona somma sul mercato. La fumata bianca è vicinissima, l'ultimo ostacolo da superare è quello inerente la clausola rescissoria di 8 milioni che pende, come una spada di Damocle, sulla testa del tecnico.
Secondo quanto riportato da questo punto del contratto, infatti, Sarri è libero di scegliere la propria destinazione fino al 31 maggio, termine ultimo della clausola da 8 milioni. Dopo, chiunque vorrà l'ex Napoli dovrà parlare proprio con il patron azzurro Aurelio De Laurentiis, interlocutore affatto diplomatico. Forte sulle sue posizioni, il club di Abramovich non ha alcuna intenzione di pagare gli otto milioni, dovendo già sborsarne venti per la buonuscita ad Antonio Conte, praticamente già lontano da Londra dopo una stagione tutt'altro che fortunata. Il tempo passa e Sarri spera, confidando in una celere risoluzione di quei dubbi, societari e non amorosi, che attualmente attanagliano la mente di Abramovich.