A sessanta secondi dal record di imbattibilità, ci pensa proprio l'ex Bonucci a far sì che la storia lo ricordi per sempre con la maglia della Juventus. In quel Juventus-Milan di campionato sarebbero bastati solamente sessanta secondi. Ma Bonucci si insinua tra Barzagli e Chiellini, ricomponendo la storica BBC, ed insacca alle spalle di Buffon il gol del momentaneo pareggio e che ferma l'ideale orologio che scorreva verso un nuovo record. Scherzi del destino. Dopo anni insieme, la difesa storica della Juventus si va a sfaldare nel peggiore dei modi. Lo sgabello di Oporto non è andato giù a Leonardo Bonucci che ha preferito così spostarsi di un centinaio di chilometri ed abbracciare il progetto Milan, diventando anche il calciatore più pagato della Serie A. Vien da dire che ci hanno guadagnato tutti, la Juventus in termini di cartellino, Bonucci in termini di stipendio. Un po' meno se andiamo a vedere la fatica che ha fatto la squadra campione d'Italia a trovare una quadratura, così come Bonucci al suo primo anno senza titoli. Ma alla fine, la Juventus ha trovato stabilità ed equilibrio, rilanciando Benatia, perno fondamentale della difesa, e trovando le conferme di Chiellini e Barzagli, le due ultime colonne della difesa bianconera.
Kwadwo Asamoah 7: dopo anni di partite giocate non propriamente ad alti livelli, Asamoah è riuscito a fare un ottimo campionato da gregario di lusso, tanto da levare il posto ad Alex Sandro. Il ghanese, reinventato da poco terzino, ha trovato una nuova giovinezza proprio in quel ruolo. Peccato che come Lichtsteiner questo è stato il suo ultimo anno di una carriera in bianconero che l'ha visto partire bene e fermarsi solo a causa degli infortuni.
Medhi Benatia 8,5: pesano alcuni errori di marcatura come quello su Koulibaly, ma l'annata del marocchino è stata comunque ad altissimi livelli con chiusure fondamentali e gol decisivi come quello contro la Roma e la doppietta (!) in finale di Coppa Italia. Il predestinato a sostituire Bonucci è stato proprio Benatia e seppur con qualche difficoltà iniziale, la sua annata è stata ad altissimi livelli.
Andrea Barzagli 8: un senatore, la cui presenza è sempre fondamentale e di alto livello nonostante l'età. Non è più un giovanotto e si vede ma la sua esperienza compensa gli anni che passano. Da centrale a terzino, senza troppi patemi, Barzagli ha garantito prestazioni di qualità ogni volta che veniva chiamato in causa. Adesso il nodo cruciale: rinnovo sì o rinnovo no?
Giorgio Chiellini 9: il migliore di sempre, una stagione da leader indiscusso. Giorgio Chiellini ha preso per mano un intero reparto l'ha riportato ai livelli a cui eravamo tutti abituati. Non sarà esteticamente perfetto, forse troppo irruento, ma Chiellini rimane tra i difensori old-school più forti d'Europa. E dal prossimo anno, la fascia da capitano si troverà sul suo braccio.
Mattia De Sciglio 7: una scommessa vinta a metà. Dopo l'addio di Dani Alves, la dirigenza bianconera ha voluto accontentare mister Allegri acquistando il giovane terzino pupillo dell'allenatore dai tempi del Milan, dopo annate non propriamente strabilianti. Giunto tra lo scetticismo generale della tifoseria, De Sciglio ha fatto ricredere in molti facendo molto bene nelle partite dove è stato schierato, siglando addirittura un gol, il primo in carriera. Tuttavia, sebbene i due titoli, la stagione di De Sciglio è stata molto sfortunata. Troppi gli infortuni che l'hanno falcidiato, cosa purtroppo prevedibile. Ma il riscatto sembra essere dietro l'angolo.
Benedikt Howedes 6: peggio di così, non poteva andare. Un jolly per la difesa, il tedesco arriva in prestito con riscatto obbligatorio dopo un numero non troppo alto di presenze. Ebbene, l'opzione di riscatto è sfumata via dopo pochissimo tempo giacché le volte in cui è stato schierato si contano sulle dita di una mano. Infortuni di ogni forma e genere hanno falcidiato l'annata di un giocatore che l'anno passato aveva giocato sempre, dando garanzie di ogni forma. Fa sorridere che però il suo rapporto tra minuti giocati e gol fatti è altissimo.
Stephan Lichtsteiner 6,5: il pendolino svizzero, alla sua ultima annata con la Juventus, ha garantito professionalità. Prestazioni non sempre al top ma la sua annata è stata più che discreta. Da anni ormai il suo nome non compare subito nella lista Champions, ma Stephan non ne fa un dramma. Continua a giocare, a lottare e sudare per quella maglia che gli ha fatto vincere tanto e alla quale ha dato tutto sé stesso.
Daniele Rugani 6,5: l'anno della definitiva consacrazione slitta ancora una volta. In un campionato dove poteva mettersi in luce sin da subito e prendere la titolarità lasciata da Bonucci, Rugani ha faticato molto, in particolare ad inizio campionato. Da folli dire che è un talento bruciato giacché quest'anno ha superato le venti presenze siglando anche un gol. Il giovane Rugani adesso è chiamato al definitivo salto di qualità.
Alex Sandro 6: l'anno peggiore del forte terzino brasiliano. Un campionato giocato sottotono che non lo vedrà partecipare al Mondiale. Sebbene abbia superato il suo record di gol stagionali (alcuni decisivi), il giovane terzino sinistro non è riuscito a confermarsi ottimo terzino. In affanno sin dall'inizio del campionato, Alex Sandro ha avuto difficoltà su tutti i fronti del campo. Poca spinta, poche chiusure. Ha avuto certamente i suoi ottimi momenti, cosa che lo portano però ad una sufficienza stiracchiata.