Ieri Alessandro Costacurta ha ufficialmente lanciato le seconde squadre di Serie A. L'idea è quella di farle giocare nell'attuale Lega Pro allargando le squadre partecipanti a sessanta al posto delle cinquantasei attuali. Il presidente della Lega Pro, Gravina, vorrebbe più tempo per preparare il terreno, ma il subcommissario della FIGC è intenzionato a partire già dal prossimo anno. L'ex difensore del Milan dovrà però fare i conti anche con Balata, presidente della Lega di Serie B, a cui l'idea della seconde squadre non va propriamente a genio: "Pur nella consapevolezza dell’importanza della crescita dei giovani, mission che la Lega B si è già data da diversi anni come dimostrano i numeri che la vedono per oltre il 30% popolata da giocatori under 21 – continua Balata – tali decisioni vanno a incidere sulle caratteristiche del campionato di B e per questo devono essere oggetto di attenta riflessione e confronto, partendo inevitabilmente dalle specificità della B, fondata su valori inalienabili quali la presenza sul territorio e i giovani".
Conflitto d'interessi, dunque, tra Serie B e Lega Pro, soprattutto perché le seconde squadre disputeranno un campionato regolare, ovvero con possibilità di promozione nella serie cadetta, così come di retrocessione in Serie D, anche se poi non ci potranno giocare a causa dello status di dilettante presente nella quarta serie italiana. L'allargamento della ex Serie C a sessanta squadre produce quattro posti liberi, quindi nella prossima stagione o al più tardi dall'annata 2019/2020 ci saranno già due seconde squadre nella terza serie nostrana. Il Coni ha già studiato il piano d'azione per i ripescaggi. Vietarli è stato impossibile, quindi si è studiata una nuova graduatoria. Se una squadra militante in Lega Pro o promossa dalla Serie D non dovesse rispettare i criteri d'iscrizione - e ce ne sono a decine ogni anno - i ripescaggi andrebbero fatti in quest'ordine: prima la seconda squadra di Serie A, poi la retrocessa tra i dilettanti, infine le vincitrici dei playoff di Serie D e dal secondo anno, in fondo a questa graduatoria, ci saranno anche le squadre B che sarebbero dovute retrocedere. La Figc è già al lavoro per pubblicare un bando con i requisti richiesti per far parte della prossima Lega Pro, ma tra le big di Serie A ci sono già Juventus, Milan, Inter, Atalanta, Napoli, Roma e Fiorentina che si son dette pronte a lanciare la propria seconda squadra.
E' ovvio che le seconde squadre siano nate con l'obiettivo di promuovere la crescita dei giovani calciatori italiani ed infatti Damiano Tommasi, presidente dell'associazioni calciatori, ha già imposto alcuni paletti. Il primo è che le società coinvolte dovranno schierare calciatori presenti in Italia da almeno sette anni ed inoltre potranno scendere in campo solo calciatori convocabili per la selezione Under 21, con l'eccezione di tre fuori quota, che potrebbero servire anche alla prima squadra per far riprendere i calciatori da lunghi infortuni - come già accade ora in Primavera o in Inghilterra.