Chi vincerà la Coppa Italia? Saperlo sarebbe il sogno di molti scommettitori, pronti a puntare ingenti somme per portarsi a casa un bel gruzzoletto. In questi giorni molti esponenti del mondo del calcio hanno detto la loro, provando a spiegare il motivo per cui la sfida possa risolversi a favore della Juventus, favorita, o del Milan folle outsider. Intervistato in esclusiva da La Gazzetta dello Sport, anche il grande ex Mauro Tassotti è intervenuto sull'argomento, mantenendosi comunque abbastanza neutrale: "Faccio fatica a sbilanciarmi in un pronostico perchè partite secche come questa possono andare in qualsiasi modo. Diciamo che la Juventus ha più qualità rispetto al Milan, però rispetto a una volta i valori si sono molto avvicinati. Di certo il Milan non parte battuto. Alzare un trofeo per una squadra come quella rossonera nuova in tutte le componenti sarebbe un gran punto di partenza".
L'attuale secondo di Shevchenko sulla panchina dell'Ucraina ha poi detto la sua su Rino Gattuso: "Ho letto e sentito addetti ai lavori che si sono stupiti di vederlo diventare allenatore, non 'ce lo facevano' in questo ruolo. Io francamente non mi stupisco, anche perchè lui non è tutto grinta e corsa come la gente lo ricorda e ancora adesso lo identifica. È uno che studia e si prepara. Mi ha stupito la velocità con cui si è impossessato del Milan, nonostante la pessima partenza. È stato proprio bravo. E' un ragazzo speciale. Scaltro e svelto di testa, lo è sempre stato. Ha saputo svoltare velocemente, in Svizzera ha fatto pure il giocatore-allenatore, non ha avuto alcuna paura a buttarsi in situazioni oggettivamente complicate, in mezzo a mille difficoltà di tutti i generi. Evidentemente voleva misurarsi con se stesso. E poi ha anche ottenuto successi: conquistare una promozione dalla C alla B non è facile, è un indizio importante per dimostrare che sa come si gestisce un gruppo".
In ultimo, Mauro Tassotti ha parlato di Massimiliano Allegri: "Sono stato molto bene con lui e con il suo staff. Ci siamo integrati alla perfezione, anche fuori dal campo. Vi dirò, sono stato in imbarazzo quando è stato esonerato e io sono rimasto. Mi sono sentito in colpa nei loro confronti, perchè io c'entravo tanto quanto loro. È molto svelto a leggere le situazioni durante le partite" conclude Tassotti.