E' arrivato in punta di piedi nel corso del mercato di riparazione dalla compagine francese del Saint-Etienne, quasi tra l'indifferenza generale della tifoseria Viola. In poco tempo, però, Bryan Dabo è diventato una pedina importante per Stefano Pioli, che lo ha spesso mandato in campo anche da titolare. L'inserimento è stato facilitato anche dai guai fisici che hanno tormentato Milan Badelj, ma le qualità del centrocampista francese sono emerse sin da subito, un calciatore dal forte temperamento, dotato di grande fisicità e buonissima tecnica individuale.
Ieri è arrivato anche il gol, siglato ad una decina di minuti dal triplice fischio finale, a Marassi, non uno stadio qualunque, un gol decisivo che ha portato in dote i tre punti alla Fiorentina. E' stato il primo sigillo da quando indossa la maglia viola, un primo step che può essere il punto d'inizio di un percorso ancora più importante da vivere nel capoluogo toscano. Senza ombra di dubbio, per Dabo si è trattato di una prima volta che difficilmente scorderà, un gol in una partita rocambolesca che ha consentito alla squadra di rimanere aggrappata, in scia alle rivali in lotta per un posto in Europa League.
Calciatore di professione, 'Pianista' (lo chiamano così, scherzosamente, i compagni vista la sua profonda passione per il pianoforte) nel tempo libero, è stato prelevato dalla Ligue 1 per 4 milioni di euro, cifra piuttosto bassa ma valutazione destinata a lievitare, già ora gonfiata dalle prestazioni che il mediano sta sciorinando in questa seconda parte del campionato con la Fiorentina. Certo, ha ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto dovrà essere disciplinato tatticamente in quanto tende ad essere un pò irruente e finire 'fuori righe', come testimonia lo sfortunato pomeriggio del 'Mapei Stadium' quando fu espulso nel corso del primo tempo lasciando la sua squadra in 10 uomini per un'ora di gioco. Su questo aspetto, il lavoro di un allenatore maniacale come Pioli darà i suoi frutti ben presto.
La speranza di tutti, soprattutto in quel di Firenze, è che l'ascesa del centrocampista non si arresti qui, ma che possa continuare e quindi il calciatore migliorare per diventare il prossimo anno un punto cardine della Viola, anche in previsione della possibile partenza, verso altri lidi, del croato Badelj.