A un anno dal closing che ha portato il Milan nelle mani di Li Yonghong si può serenamente parlare di rivoluzione dal punto di vista tecnico per una rosa che si era impoverita di talento e personalità nelle ultime stagioni. Certo non può bastare questo per rivedere un Milan vincente, ma se non altro i tifosi ora sembrano una base tecnica da cui ripartire. Certo ci sarà bisogno di qualche ritocco e Marco Fassone alla Gazzetta dello Sport sembra essere consapevole di questa necessità.
Reina e Strinic sembrano essere praticamente definiti, ma non saranno gli unici volti nuovi del prossimo campionato: “Il Milan avrà un consolidamento della rosa. L’80-90% dei giocatori ha reso in linea, o sopra le aspettative. Comunque non avremmo potuto spendere 240 milioni se non fossero state fatte diverse cessioni assolutamente non scontate, e una serie di plusvalenze vere, su giocatori non semplici. Mirabelli ha fatto un gran lavoro. Ora arriveranno correzioni progressive: i tifosi possono aspettarsi 2-3 giocatori nuovi nei punti ritenuti critici. Numeri alla mano, a livello finanziario non avrei l’obbligo di fare cessioni, ma avendo fatto un punto della situazione con d.s. e allenatore, posso dire che ci saranno entrate e uscite. Donnarumma? Da parte di tutti noi c’è totale fiducia, è uno dei pilastri e nella nostra testa Gigio sarà il portiere titolare molto a lungo”.
In panchina Gennaro Gattuso, fresco di rinnovo triennale di contratto: “E’ stata una scelta di Mirabelli e mia, lui ci ha convinto per mille ragioni e gli abbiamo affidato un progetto medio-lungo che gli consenta di esprimere appieno il ciclo di un club che sta rinascendo. Una fiducia incondizionata meritata, anche la proprietà è convinta che sia l’uomo giusto per riportarci dove vogliamo tornare”. Il mercato potrebbe essere condizionato dalle condizioni del settlement agreement della UEFA: “Sanzioni? Non mi aspetto sanzioni tali da limitare molto le manovre sul mercato. Di certo il saldo fra investimenti e uscite sarà molto più leggero dell’anno scorso. Qualcosa di coerente con i ricavi attuali, che sono sui 215-220 milioni l’anno. Il futuro? Dipende da noi. Davanti non ci sono ostacoli così grandi da dire “attenzione, non si può più crescere”. L’unico limite è il fair play finanziario, che da un certo punto in poi impone di contingentare gli investimenti, anche se hai voglia di farli”.