Pasquetta di passione per l'Avellino, che nel recupero della 29esima giornata di Serie B subisce il secondo ko interno in 4 giorni e si appresta a dare il benservito a Novellino. Il tecnico rivoluziona l'11 iniziale rispetto alla sconfitta col Parma, ma non cambia nulla: la squadra fatica a concludere (1 tiro  in porta in 90 minuti), soffre di clamorose amnesie in difesa, e più di un giocatore - Moretti in primis - palesa la fine del feeling col mister. Grosso invece rilancia il Bari dopo il ko subito ad Ascoli, lasciando che la netta superiorità tecnica e atletica dei suoi raccolga inevitabilmente i suoi frutti. L'Avellino va in vantaggio con Vajushi, rispolverato dopo che a lungo gli è stato preferito Molina; il Bari ribalta il risultato nella ripresa, prima con Nené, poi con Cissè allo scadere. I tifosi irpini, sconsolati, non hanno nemmeno la forza di contestare una squadra ormai allo sbando.

Primo tempo Sin dai primi minuti, il Bari mostra idee chiare e, soprattutto, una capacità di palleggio che gli irpini non hanno. Henderson, ben coadiuvato da Iocolano e protetto da Basha, prende possesso del centrocampo, innescando più volte Galano. Gli ospiti vanno per tre volte al tiro nei primi 20 minuti, Lezzerini si salva in qualche modo. Gyomber e Marrone hanno gioco facile contro Ardemagni e Asencio, mentre Cabezas non si vede mai. Novellino inverte i suoi esterni di centrocampo e la mossa ha successo. Al 31esimo, Kresic recupera palla e sgroppa verso l'area barese, resiste alla tentazione di andare al tiro e serve Vajushi, che in un lampo trova il tempo di lasciar partire una conclusione a giro sulla quale Micai non può arrivare. Sarà questa l'unica conclusione nello specchio dei biancoverdi. La partita si incattivisce anche per  un metro arbitrale discutibile del signor Rapuano. Il Bari va vicino al pari con un colpo di testa di Nené, di poco alto, gli irpini vanno al riposo in vantaggio.

Secondo tempo Dopo pochi minuti, Novellino opta per l'ingresso di Castaldo al posto di un Ardemagni che ormai ha perso il fiuto per il gol e il feeling con la piazza. Castaldo, a dispetto dell'età, rende perlomeno vivace l'attacco irpino, ma i guai sono a centrocampo, dove D'Angelo è costretto a sfiancarsi per coprire l'immobile Moretti, e in difesa, dove Pecorini non riesce mai in una chiusura. Ed è infatti proprio dalla fascia sinistra che il Bari trova il pareggio: Iocolano lascia partire un cross sul secondo palo, Nené anticipa tutti e beffa Lezzerini.
Il pareggio è una mazzata per l'umore già nero degli irpini. Grosso getta nella mischia Tello e Floro Flores, Novellino risponde con Morosini, che butta in campo tutta la voglia di giocare dopo il lungo infortunio, ma la partita sembra segnata. Il Bari infatti aspetta solo l'attimo opportuno per assestare il colpo del ko,  mentre l'Avellino si gettta disordinatamente in avanti lasciando praterie per i contropiedi avversari, soprattutto grazie ai continui errori di Moretti. Il Bari fallisce due volte l'occasione per andare a segno, ma alla terza Cissè non lascia scampo. L'ex Benevento controlla dal limite dell'area e fulmina Lezzerini con un destro forte e preciso. Per l'Avellino è notte fonda, il Bari invece rilancia le sue ambizioni.