Ieri sera il Milan non è riuscito a compiere l’impresa all’Emirates stadium ovvero quella di ribaltare il pesante 0-2 subito all’andata. Una partita di ritorno contrassegnata dagli errori arbitrali, determinanti ai fini del risultato e che a molti ha fatto rimpiangere il tanto contestato VAR. 3-1 in favore dell'Arsenal, questo il finale.
LA PARTITA
Il Milan è partito subito fortissimo sfiorando, dopo neanche un minuto di gioco, la rete con Andrè Silva. Al 35esimo i rossoneri hanno trovato finalmente il gol con una splendida conclusione dalla distanza di Calhanoglu, ma neanche un minuto dopo il Milan si è visto compromettere le possibilità di rientro da un rigore inesistente fischiato per un fallo di Rodriguez su Welbeck. Il giocatore dei Gunners si è tuffato in maniera evidente! Sempre il medesimo ha poi realizzato il penalty, annullando così ogni sogno del diavolo.
Nel secondo tempo, Xhaka (con complicità di Donnarumma ndr) l’ha definitivamente chiusa. Dopo il 70esimo il Milan ha alzato la bandiera bianca, con Welbeck che ha colto la doppietta personale per il 3-1 che ha mandato la rosa di Gattuso al tappeto.
CONCLUSIONI
Il Milan ha perso la qualificazione soprattutto nella gara di andata, tra le mura amiche di San Siro. Una partita giocata male dalla squadra di Gattuso, specie nel primo tempo. I rossoneri sono usciti sconfitti anche ieri, ma hanno onorato la maglia fino al 70esimo. Ma cosa ha portato alla squadra di Gattuso quest'eliminazione? Il Milan può giocare bene anche con il 4-4-2, abbandonando il modulo di base - il 4-3-3.
Forse è mancata l'esperienza europea, ma la strada intrapresa è assolutamente quella giusta. La stagione dei rossoneri non si è chiusa di certo ieri. Il Milan ha ancora un quarto posto da conquistare e una finale di Coppa Italia da giocare a maggio contro la Juventus.
I rossoneri continuano nel loro percorso di crescita, iniziato da quando c’è in panchina Gattuso.