La campagna acquisti estiva mirava ad ampliare le possibilità di scelta per l’allenatore, puntando su ricambi che potessero essere considerati comunque potenziali titolari in modo da gestire con molta più tranquillità la rosa, e ad oggi, con tre quarti di stagione disputati, l’obiettivo è stato raggiunto. La Juventus si ritrova a marzo ancora in corsa su tutti i fronti come l’anno scorso – primo posto in campionato riconquistato, quarti di finale di Champions League raggiunti e Coppa Italia da giocarsi contro il Milan il prossimo 9 maggio – ma la differenza sta proprio nella gestione delle forze.
Il mercato condotto dalla coppia Marotta-Paratici ha consegnato a Massimiliano Allegri degli elementi di qualità che permettono al tecnico livornese di operare diversi cambi fra una partita e l’altra – anche di modulo -, senza mai abbassare il livello di competitività. I nuovi arrivi che finora hanno impressionato di più sono senz’altro due. Il primo è Douglas Costa: dopo un inizio in cui ha dovuto adattarsi alle metodologie di lavoro italiane, il brasiliano si è imposto a suon di prestazioni stellari, fatte di strappi irresistibili e di quell’imprevedibilità che mancava all’attacco bianconero; l’ex Bayern Monaco fornisce il suo apporto sia da titolare che da subentrato, mostrando anche duttilità tattica – è stato impiegato sia da ala nel 4-2-3-1 e nel 4-3-3, sia da esterno in un 4-4-2. L’altro si chiama Blaise Matuidi: acquistato a metà agosto dopo aver cominciato la stagione con il Paris Saint-Germain, il centrocampista è diventato ben presto un perno imprescindibile della mediana juventina, con Allegri “costretto” a virare su una linea a 3 per non rinunciare a lui, formando la cerniera insieme a Pjanic e Khedira. Quando c’è lui, si sente. E quando manca, pure: la squadra cambia volto in base alla presenza o meno del francese, che grazie alla sua corsa ed intensità regala un equilibrio difficilmente replicabile – l’esempio più lampante è la gara d’andata contro il Tottenham, con gli Spurs dominanti a centrocampo fin da subito in un reparto composto solo da Pjanic e Khedira.
C’è poi il terzo acquisto, che forse è il più sorprendente, cioè Wojciech Szczesny: si pensava ad una stagione all’ombra di Buffon in cui si sarebbe ritagliato solo qualche spazio in Coppa Italia in attesa del ritiro del capitano, invece il polacco si è fatto trovare pronto anche in gare importanti e, con l’infortunio occorso al numero uno, ha messo la firma in diversi momenti chiave – come la partita contro l’Olympiakos in Champions o la super parata su Schick contro la Roma. Anche Federico Bernardeschi e Mattia De Sciglio possono considerarsi mosse azzeccate, anche se qualche infortunio di troppo ha rallentato la corsa dei due – il terzino ha saltato buona parte della prima metà di stagione ma è riuscito comunque a trovare il suo primo goal in Serie A, il numero 33 invece ha subito lo stop proprio nel momento in cui stava cercando di imporsi dopo una serie di ottime prove.
Ancora da valutare infine Rodrigo Bentancur – negli spezzoni avuti a disposizione ha mostrato buona personalità anche se difetta un po’ in fisicità – e Benedikt Howedes, che ha fermato il suo cronometro ai 68 minuti giocati contro il Crotone il 26 novembre scorso, nella sua unica presenza stagionale, ma senza dubbio il voto alla campagna acquisti non può che essere alto. Ed a fine maggio potrebbe diventare altissimo.